24 febbraio 2019 – Corriere del Trentino

Licenziati Sait, i confederali si arrabbiano.

Avevano accusato Federcoop di immobilità, per Mattarei 9 erano stati assunti Ma non dal sistema cooperativo. «Patetico tentativo di confondere le acque»

«Patetico tentativo di confondere le acque». I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil usano questa espressione per bollare il tentativo di Federcoop di contrastare l’atto di accusa sulla questione dei licenziati del Sait, che attendono una ricollocazione nel sistema cooperativo. Via Segantini non replica nuovamente, probabile che chiederà un incontro ai segretari per capire il perché della presa di posizione e chiedere collaborazione.
L’altro ieri in conferenza stampa la Cgil ha lanciato il sasso: ad aprile 2018 il Sait ha licenziato 80 persone, Federcoop ha promesso di assorbirne 20 nelle cooperative; dopo 10 mesi però nessun lavoratore è stato assunto. I tempi stringono, rimangono ancora 14 mesi di disoccupazione di copertura (Naspi), che ogni mese però cala. Nel pomeriggio Cisl e Uil hanno rincarato la dose, chiedendo urgentemente di coinvolgere grosse realtà come Dao. Poi Federcoop ha reagito contro l’accusa di immobilità: assunte finora 7 persone a tempo determinato, 2 fisse e altre 3 sono in procinto. Sul Corriere del Trentino di ieri c’era già la controreplica, nelle parole di Lamberto Avanzo (segretario Fisascat Cisl): non è così, queste persone hanno trovato per conto loro un posto, non possiamo parlare di assorbimento nel sistema cooperativo.
A sostegno di questa posizione, ieri i segretari generali Franco Ianeselli (Cgil), Lorenzo pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil), assieme a Roland Caramelle (Filcams Cgil), hanno firmato una dura nota. «In merito ai dati forniti da Federcoop sulla ricollocazione lavorativa dei licenziati Sait si ribadisce che le persone che ad oggi hanno trovato occupazione sono impiegate al di fuori del sistema cooperativo. Quindi ad oggi il protocollo non ha prodotto risultati apprezzabili rispetto agli impegni assunti. Ricordiamo infatti che il protocollo prevede almeno venti assunzioni a tempo indeterminato, e dunque stabili, all’interno del sistema della cooperazione trentina». E ancora: «Nel sindacato non c’è alcuna intenzione di strumentalizzare i lavoratori. Abbiamo voluto lanciare un appello affinché la Federazione, oltre ad attivare gli strumenti di tutoraggio previsti dal protocollo, individui anche quei posti di lavoro che sono parte essenziale del protocollo. Operiamo affinché dalle prossime settimane possano arrivare le risposte che finora non sono arrivate. Chiediamo la rapida riconvocazione del tavolo tecnico coordinato da Agenzia del Lavoro. Tutto il resto è solo il patetico tentativo di confondere le acque, senza produrre valide giustificazioni, cercando di scaricare su altri responsabilità che sono invece della Cooperazione».
L’immobilismo a cui facevano riferimento i sindacati tirava in ballo anche la spaccatura all’interno del cda di Federcoop, che non sembra avvicinarsi a una soluzione. La convocazione della riunione ancora non c’è e sembra che la presidente Mattarei non abbia intenzione di mollare, pur con la consapevolezza che più di metà del consiglio le è avverso. Sulla vicepresidenza di Mariangela Franch e sul ruolo in Federcasse permangono resistenze.

Scarica il pdf: Sait ART 240219