l’Adige – 29 settembre 2022
L’inesorabile declino dei valori – Walter Alotti
La Cooperazione trentina era ed è un gigante dell’economia e della nostra comunità autonoma alpina. I suoi principi e valori hanno coinciso a lungo con quelli del nostro territorio ed hanno permesso a tante realtà periferiche e di piccola entità di cooperare, federarsi, emanciparsi.
E, di conseguenza, rendersi concorrenziali sul mercato locale e nazionale. Certo da qualche anno anche questo mondo, che ha impattato duramente con la crisi economica di inizio secolo, con la globalizzazione, il venir meno di leadership forti e politicamente “vicine” al potere, nonché con l’attacco dei poteri forti ai cosiddetti “corpi intermedi”, si è indebolito, presenta forti fragilità, ma soprattutto ha cominciato a cambiare pelle e ha lasciare qualcuno dei suoi valori per strada o per lo meno a contraddirli.Capiamo la difesa d’ufficio del presidente Simoni riguardo alle tante accuse scaturite per l’esternalizzazione del magazzino Sait e del conseguente licenziamento di una sessantina di lavoratori, ma la cartina tornasole di quella vicenda è la riprova che si è utilizzato un approccio ed un metodo aziendalistico, rinunciando a quelle relazioni sindacali strutturate che la cooperazione aveva costruito in decenni, e incentrato solo sulle necessità commerciali e sul profitto, piuttosto che sulla difesa delle proprie maestranze e del loro valore umano e lavorativo.E se questo vale per la cooperazione di consumo che dire della logistica e di una cooperativa, affiliata alla stessa federazione trentina (Movitrento), dove potevano essere ricollocati i licenziandi, ma in cui sono in vigore condizioni di lavoro legittime, ma certamente non quelle di un attore che mette la centralità delle persone fra i propri valori fondanti.Sono di questi “carissimi giorni” anche le informazioni riguardo all’inflazione ed ai tanti rincari del costo della vita, in primis dell’energia e del carrello della spesa. Ma ci ha colpito anche la notizia, non smentita da alcun istituto di credito, nemmeno di Cassa Centrale Banca, affiliata anch’essa alla Federazione Cooperazione Trentina, di un aumento del 17,9 % in Trentino come in Alto Adige (quasi quattro volte maggiore dell’aumento nazionale del 4,5%), delle spese bancarie e finanziarie. Di contro la comunicazione di 111 milioni di utili per le 12 Casse Rurali trentine nella semestrale 2022, il 52,6 % in più rispetto al primo semestre 2021. Gli utili quindi pare volino a spese dei risparmiatori trentini. Attendiamo volentieri utile smentita, anche perché la Banca d’Italia ha confermato per il Trentino nei giorni scorsi una sensibile riduzione degli sportelli bancari sul territorio, l’aumento fino al 71% dell’utilizzo dell’home banking da parte dei clienti e la riduzione della presenza di bancomat; un efficientamento che non ha comportato di certo maggiori spese e costi per le casse rurali, da “ribaltare” su soci e clienti. Un’altra prova che come la cooperazione di consumo e quella della logistica, anche per la cooperazione di credito si ragiona e si opera come in normali imprese commerciali e bancarie.E veniamo ad un ultimo segnale dì arroccamento e autoreferenzialità del sistema cooperativo trentino: l’attivazione e gestione del nuovo bando del Fondo partecipativo per la cooperazione (attraverso Promocoop spa) di 22 milioni per lo sviluppo e/o consolidamento delle imprese cooperative, in generale, finanziato al 49% dalla Provincia (quasi 11 milioni pubblici). Operazione interessante in questo momento in cui è necessario rilanciare e consolidare la patrimonializzazione anche delle imprese cooperative, ma Il soggetto che validerà le richieste di adesione e sovvenzionamento non è “terzo”, ma è la Federazione stessa o un’ente, una cooperativa della federazione stessa. Quindi oltre alla fiscalità agevolata, il sovvenzionamento mirato e discrezionale di risorse pubbliche provinciali destinate alla Cooperazione trentina per i più svariati progetti di sviluppo territoriale (utili anche alla politica come dimostra la sigla del recente Protocollo Provincia/FCT), di cui beneficiano imprese cooperative, che di cooperativo hanno appunto solo la veste legale e fiscale, ma operano ormai come qualsiasi normale operatore economico e finanziario, col profitto ed il mercato principali idee guida e valori.Le cooperative sociali e di lavoro resistono ancora in parte a questo trend inesorabile, ma le generali mutate condizioni di lavoro, del mercato e del welfare provinciale e le basse marginalità economiche concesse dai bandi dei servizi sociali a cui concorrono, fanno presagire anche un loro scivolamento sul “piano inclinato” che sta erodendo e trasformando i valori e l’essenza stessa della Federazione della Cooperazione Trentina.
Walter Alotti Segretario generale Uil del Trentino
Scarica il pdf: ADIGE Cooperazione ART 290922
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