25 gennaio 2018 – Corriere del Trentino

«Liste d’attesa, rispettate le priorità»

Zeni difende il sistema: «Prestazioni non urgenti, noi virtuosi. Presi undici nuovi oculisti» Ioppi: «Spesso i diritti confusi con pretese. Sfruttare le aggregazioni territoriali per migliorare»

«L’Azienda sanitaria riesce a garantire i tempi di attesa per le richieste con codice Rao A, B e C, questo è quanto il cittadino deve pretendere». Marco Ioppi, presidente dell’Ordine dei medici recentemente confermato per un secondo mandato, invita a rovesciare la prospettiva: «Quando si parla di liste d’attesa (Corriere del Trentino di ieri, ndr) occorre ricordarsi che si tratta di prestazioni richieste senza codice di priorità—evidenzia— se il medico di base indica la necessità che un esame venga effettuato in tre, dieci o trenta giorni, la domanda viene evasa e questo è fondamentale, perché significa che chi ha bisogno riceve tutte le cure che gli servono in maniera appropriata». È quanto preme sottolineare anche a Luca Zeni: «Il sistema dei Rao, che il Trentino è stato il primo ad adottare, garantisce a chi ha bisogno una risposta nei tempi previsti — rimarca l’assessore alla salute— le prestazioni non prioritarie, inoltre, vengono assicurate nei tempi più bassi d’Italia». E per il futuro Ioppi possono essere confusi con pretese o paure». E si spinge oltre: «Il sistema sanitario deve garantire equità e giustizia a tutti, ma si regge sulle risorse pubbliche, per questo dovremmo considerarlo come un patrimonio da difendere— rilancia il ginecologo, già direttore dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia all’ospedale di Rovereto — perché richiedere qualcosa che non viene prescritto dal medico di base ma è legato esclusivamente alla paura o all’emotività?». La questione non è secondaria. «Nel momento in cui il medico di medicina generale emetta una prescrizione priva dei codici di priorità subentra l’ansia del paziente, è normale — ammette l’assessore Zeni — ma ricordo che l’Azienda sanitaria trentina garantisce le prestazioni extra Rao nei tempi più bassi d’Italia. La Provincia dà degli obiettivi su questo e in Trentino sono fra i 45 e i 60 giorni: in Regioni come Veneto o Friuli Venezia Giulia i tempi obiettivo sono di 180 giorni». Anche il Trentino, ovviamente, ha i suoi limiti: da un lato la mancanza di medici, dovuta a pensionamenti, maternità, infortuni, malattie, trasferimenti dei professionisti, dall’altro la provincialità del sistema, dunque la difficoltà legata alla distanza delle strutture sanitarie. «Ci stiamo lavorando — assicura Zeni — assumendo, ad esempio, 11 oculisti o garantendo il trasporto a chi, in particolari situazioni di fragilità, è impossibilitato a spostarsi autonomamente». Per Ioppi la soluzione potrebbe essere un’altra: «Visto che la medicina generale si sta riorganizzando in aggregazioni funzionali territoriali, sarebbe utile prevedere al loro interno delle figure di supporto che si facciano carico delle richieste di prestazioni necessarie». «Un’idea interessante — secondo Zeni — che tuttavia andrebbe sottoposta a un accordo sindacale». Erica Ferro guarda a un modello innovativo: ««Del personale dedicato, all’interno delle aggregazioni funzionali territoriali, che si faccia carico delle richieste di prestazioni che sono necessarie». Insomma, i vertici della salute trentina forniscono una chiave di lettura differente per interpretare i numeri dei tempi di attesa che i cittadini mediamente si trovano a dover affrontare per prenotare visite specialistiche o accertamenti diagnostici (due mesi e mezzo, ad esempio, fra settembre e novembre del 2017, accettando il primo posto libero per una colonscopia): «Il diritto alla salute è assicurato — afferma Ioppi — desideri, attese, speranze, pretese del cittadino di fronte a una non necessità clinica sono ritenuti non prioritari da un’organizzazione che prima deve assicurare le prestazioni necessarie e poi dopo cercare di abbattere i tempi di attesa che non sono dovuti a una mancanza di programmazione, bensì a un aumento delle aspettative personali».

 

Scarica il pdf: listed’attesa-ART250118