Corriere del Trentino, Il T – Mercoledì 22 Novembre 2024

«Ma troppi posti sono ancora precari»

 

Le reazioni | Cgil, Cisl e Uil chiedono che vengano migliorati i salari

Spinelli: «I dati sono buoni ma dobbiamo investire sulle politiche attive del lavoro»

«La fotografia sul mercato del lavoro trentino fornita puntualmente dal 39° Rapporto sull’occupazione in provincia racconta di una situazione sostanzialmente positiva perché cresce l’occupazione e si riduce la disoccupazione. Emergono, però, dei segnali di preoccupazione già sul 2023, confermati dai dati sulle assunzioni nel primo semestre di quest’anno che sarebbe un grave errore sottovalutare». Lo hanno detto Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Largher che per Cgil Cisl Uil siedono nel consiglio di amministrazione di Agenzia del Lavoro, al margine della presentazione al Castello del Buonconsiglio.

La preoccupazione dei sindacalisti riguarda, in particolare, il rallentamento delle nuove attivazioni nel comparto manifatturiero in senso stretto, ma anche nei servizi alle imprese e la crescita dei rapporti di lavoro non stabili. «Un indicatore che da una parte segnala l’incertezza con cui le imprese guardano al futuro prossimo, dall’altra dimostra un deterioramento della qualità del lavoro che ha inevitabili ripercussioni anche sulle retribuzioni visto che lavori precari fanno il paio con salari più bassi», rimarcano. Anche per questo le tre sigle guardano con particolare attenzione al segnale di rallentamento del comparto manifatturiero e invocano maggiore sostegno per l’industria trentina per spingere produttività e investimenti in transizione digitale ed ecologica.

Altra questione che emerge dall’analisi è la difficoltà delle imprese a trovare manodopera. Su questo punto le tre sigle sono state nette. «La carenza di offerta di lavoro non era mai legata al reddito di cittadinanza – hanno ironizzato – Le ragioni sono molto più complesse e riguardano anche la capacità di attrarre risorse umane da parte del tessuto economico locale».

Due le possibili strategie: avvicinare domanda e offerta di lavoro potenziando i centri per l’impiego, che oggi soffrono per carenza di organici e puntare ad un innalzamento della qualità dell’occupazione e delle retribuzioni investendo per far crescere i profili richiesti e attrarendo risorse umane qualificate».

Un tema che si lega a filo doppio alle condizioni di lavoro e alla produttività dei settori economici. Da qui la necessità, secondo Cgil Cisl Uil, di innovare le politiche industriali spingendo le imprese a posizionarsi su segmenti ad alto valore aggiunto.

«Indubbiamente la contrattazione ha un ruolo centrale per migliorare le condizioni di lavoro. Per questa ragione l’accordo siglato oggi tra Agenzia e Cnel è particolarmente importante e significativo. Allo stesso tempo restiamo convinti che le parti sociali debbano compiere molti passi in avanti, ma su questo percorso possono essere sostenute e incentivate dalla politica.

La leva fiscale in questo senso è uno strumento che va usato con maggiore determinazione. Legare gli sgravi fiscali tra gli investimenti e l’applicazione di contratti collettivi di lavoro, come hanno fatto i delegati presenti oggi, è l’obiettivo da perseguire», hanno concluso.

L’assessore Achille Spinelli ha spiegato: «In una fase storica di grandi incertezze, i dati sull’occupazione in Trentino sono sicuramente positivi ma non ci si deve sedere sulla crescita».

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