23 aprile 2020 – Corriere del Trentino
Manovra da oltre 100 milioni Fondo perduto: misura per fasce
Va bene la transizione digitale. E anche la sburocratizzazione. Ma nel delicato e complesso percorso che sta accompagnando il Trentino verso la Fase 2, il punto fermo rimane la sicurezza. Dei lavoratori e dei datori di lavoro. «Si stanno elaborando dei protocolli che conterranno indicazioni chiare per la sicurezza declinate per ogni tipologia di attività. Li abbiamo chiesti e ci si sta lavorando: saranno fondamentali per dare la certezza a chi lavora di stare agendo bene e di non alimentare la diffusione del contagio». A dettare la scaletta è Marco Segatta, presidente del coordinamento imprenditori. Che ieri, insieme all’intero coordinamento e ai rappresentanti dell’Ance, si è confrontato con la giunta sulla nuova manovra straordinaria che domani approderà in giunta, per poi passare al vaglio del consiglio entro la fine del mese. «La direzione del provvedimento è giusta» si limita a dire Segatta, che preferisce non entrare nel dettaglio di una manovra «ancora non definitiva».
I capisaldi, in realtà, in questi giorni sono già stati indicati. Dettagliati ulteriormente in queste ore dal governatore Maurizio Fugatti: il secondo step del percorso della giunta per affrontare la crisi legata all’emergenza Covid 19 avrà una portata di oltre 100 milioni e ne movimenterà circa 350. Intervenendo in primo luogo con contributi a fondo perduto a favore di piccole imprese, autonomi e liberi professionisti in difficoltà: si ragionerà su scaglioni di reddito, prendendo come riferimento il fatturato dell’anno scorso. «Chi farà richiesta — dice il governatore — dovrà dimostrare di aver subito perdite a causa del Covid. E potrà ottenere contributi di qualche migliaia di euro, ai quali potranno essere sommati interventi riguardanti le locazioni. Oppure potrà collegarsi un credito d’imposta per il proprietario dell’immobile». Si scommetterà inoltre sulla sburocratizzazione «per accelerare — sottolinea Fugatti — i procedimenti amministrativi», insistendo sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione.
«L’impianto — commenta il presidente degli Artigiani — ci sembra buono per affrontare la crisi e traguardare il Trentino anche verso le prossime fasi. La giunta inoltre ha raccolto molte delle nostre sollecitazioni». Intanto, in attesa della manovra, si lavora per la ripresa delle attività. Con i cantieri all’aperto già in gran parte avviati («Una possibilità che ha dato un po’ di respiro») e gli altri settori al lavoro per riprogrammare l’attività secondo i nuovi principi di sicurezza. «Se i protocolli che si stanno definendo saranno pronti prima del 4 maggio — avverte Segatta — le aziende potranno prepararsi alla ripresa». E le linee indicate per il modello trentino? «La sburocratizzazione — risponde il presidente — è necessaria, sia per snellire le pratiche che per velocizzare le concessioni per costruire. Così come la fibra: l’emergenza ha messo in evidenza il fatto che questo strumento ci serve al 100%. Sarà ancora più strategico, visto che le videoconferenze diventeranno una realtà sempre più diffusa: le aziende che hanno reti nazionali e internazionali non potranno farne a meno».
Intanto, in attesa di confrontarsi oggi con la giunta, i sindacati non mollano la presa. E avvertono: «Non possiamo permetterci passi falsi sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. La parola d’ordine deve essere gradualità». Condividendo, proseguono Cgil, Cisl e Uil, «tempi e modi della riapertura nel rispetto del quadro nazionale».
Sulle misure a sostegno delle famiglie si concentra Alessandro Olivi (Pd), che in una proposta di mozione chiede «in via d’urgenza l’utilizzo delle risorse rese disponibili sull’assegno unico provinciale dall’introduzione del reddito di cittadinanza per aumentare, in via temporanea, il sostegno al reddito per le famiglie in difficoltà». Guarda alle difficoltà di attività commerciali, ristoranti, bar e imprese del turismo il capogruppo del Patt Ugo Rossi, che in una interrogazione chiede alla giunta di sospendere o stralciare i contributi comunali imposti a queste aziende.
Scarica il pdf: manovra ART 230420 2
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