13 luglio 2021 – l’Adige
Manovra, sì dalle imprese. Linea dura dei sindacati contro l’assestamento
Mattinata di audizioni, ieri, sull’assestamento di Bilancio in Prima Commissione provinciale presieduta da Vanessa Masè (Civica). Sono stati ascoltati i rappresentanti delle categorie economiche che, in linea di massima, hanno approvato la manovra anche se differenze sono emerse in particolare sul tema degli aiuti alla capitalizzazione delle imprese.
Il presidente degli Industriali Fausto Manzana, senza sminuire il ruolo delle micro imprese che costituiscono il 30% della struttura produttiva, ha sottolineato la necessità di puntare, per la patrimonializzazione, su quelle minimamente strutturate per incrementare la produttività che, seppur in linea con la media del Paese, è nettamente inferiore a quella del vicino Alto Adige. Linea dura contro l’assestamento da parte del sindacato. La Giunta, ha detto il segretario Cgil, Grosselli, continua a seguire una linea che non tiene conto dei lavoratori ed è tutta sbilanciata a favore del mondo dell’impresa. Ancora polemiche, in particolare da parte di Marcella Tomasi della Uil e Maurizio Valentinotti della Fenalt sul mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego. Andrea Grosselli (Cgil) ha illustrato il documento unitario affermando che la Giunta ha agito, nel corso dell’epidemia, con uno spirito poco equilibrato nei confronti dei lavoratori. Nel 2020, per i lavoratori è stato speso lo 0,05 e quest’anno lo 0,08%. cioè 15 milioni. Decisamente poco a fronte dei provvedimenti adottati dal governo provinciale in questo anno e mezzo. Si è fatto troppo poco e il governo provinciale non ha messo in campo riforme strutturali per rilanciare economia in modo stabile. L’assestamento di bilancio, per quanto corposo, conforma questa visione della Giunta: non ci sono risorse per i lavoratori e per le riforme.
Michele Bezzi (Cisl) ha detto che la mancanza di una strategia porta al rischio di un utilizzo non ottimale delle risorse del Pnrr e europee, mentre Marcella Tomasi (Uil), ha affermato che ciò che stupisce nell’assestamento è la mancanza di un ragionamento di sistema sul pubblico impiego: la Pat è la prima istituzione che fa entrare in massa il personale in ufficio a pandemia non finita; i comuni hanno il personale ridotto all’osso; dimenticata la stabilizzazione del personale nei municipi prevista dalla legge nazionale. Completamene dimenticata l’Apss. Manca l’assetto organizzativo delle Comunità e, su tutto, il grande assente è la mancanza del contratto per il settore pubblico.
Maurizio Valentinotti (Fenalt) ha detto che il pubblico impiego non vede un rinnovo da 4 anni che per il terzo è stato “rimangiato” dall’addizionale Irpef. Un’umiliazione per un personale che ha subito la crisi Covid come gli altri.
Per il coordinamento imprenditori il presidente della Cooperazione Roberto Simoni ha sintetizzato il documento comune: bene l’utilizzo di buona parte dell’avanzo del 2020 per le imprese; bene le risorse destinate a scuola e sanità e bene quelle che andranno ai lavori pubblici. Il coordinamento chiede di essere coinvolto per gli investimenti del Pnrr per dare un apporto per l’allocazione delle risorse, che saranno molte, per costruire il Trentino del futuro. Una partita che gli imprenditori sono pronti a giocare sperando nella coesione del nostro territorio. Importante, poi la patrimonializzazione delle imprese. Al di là della cifra di 3 milioni, si tratta di una necessità inderogabile per le piccole imprese. Una norma, questa, contenuta nell’assestamento, che gli imprenditori salutano con soddisfazione. Condivisione anche sull’articolo uno che prevede un coordinamento per il Pnrr con la normativa statale. Paride Gianmoena, presidente del Consiglio delle autonomie locali, ha premesso che la tempistica data mette la Cal in una condizione di oggettiva difficoltà a elaborare un parere analitico e completo (su questa complicazione tecnica è intervenuto Alex Marini, ritenendola grave e da risolvere).
Scarica il pdf: ADIGE manovra ART 130721
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