l’Adige – 26 ottobre 2022
Mansioni, benessere, conflitti Le tre migliori tesi sul lavoro
Si è tenuta martedì 25 ottobre la premiazione delle tre migliori tesi di laurea magistrale sul mondo del lavoro.
Il concorso, giunto ormai alla sua diciottesima edizione, è stato promosso dai sindacati confederati Cgil, Cisl e Uil del Trentino assieme all’Università di Trento e da sempre si propone di non coinvolgere soltanto i laureati in giurisprudenza, bensì quelli di tutte le facoltà, così da sottolineare ancora la multidisciplinarietà dell’ateneo trentino. Il titolo scelto per quest’anno era “Le relazioni industriali tra conflitto e concertazione”.
«Questo è un premio che parla di lavoro, un tema sempre più attuale e sul quale è necessario riflettere sempre – spiega il rettore Flavio Deflorian – il concorso permette di valorizzare studenti e studentesse e vuole porre, tramite l’approccio interdisciplinare, l’attenzione su un tema sul quale forse non si pone abbastanza attenzione».
Durante la premiazione, sono intervenuti i segretari dei tre sindacati sottolineando il fatto che è la stessa fase storica a imporre di prestare attenzione sui giovani, a come intercettarli, a come capire i loro bisogni e a come aiutarli nel mondo del lavoro; «I ragazzi devono poter entrare nel mondo del lavoro trovando un’occupazione vera – specifica Michele Bezzi di Cisl Trentino – anche per evitare di perdere le professionalità che noi stessi formiamo».
I tre laureati premiati provengono da diverse facoltà, toccano molteplici aspetti specifici del mondo del lavoro e li analizzano da più prospettive.
Sarah Infanti, laureata in psicologia, ha scritto una tesi dal titolo “Remote e-working e gli effetti sul benessere: il ruolo della cultura organizzativa e delle personalità”. Un elaborato dal carattere prettamente psicologico che si propone di studiare il lavoro da remoto e i suoi effetti. Infanti ha fatto emergere come l’aspetto preminente dello smart working sia la grande interferenza tra vita lavorativa e privata e come questa sia enfatizzata da una onnipresenza da parte dell’azienda. «È la società portatrice di questa cultura a doversi modificare piuttosto che gli individui stessi», spiega. Per lei, il premio è anche una possibilità per un nuovo inizio per gli studi successivi: «Mi piacerebbe entrare in azienda e occuparmi di risorse umane soprattutto concentrandomi sul tema del benessere organizzativo».
Del tema del lavoro da un punto di vista economico se ne è occupato Sebastiano Scalco, laureato in behavioral and applied economics con una tesi incentrata sull’influenza che l’assenza di corrispondenza tra competenze di un lavoratore e le sue mansioni ha sulla produttività aggregata e sull’efficienza allocativa delle risorse produttive. Per Scalco questo riconoscimento ripaga gli sforzi fatti ed è particolarmente importante. «Sto valutando un percorso di dottorato, e sapere che il mio lavoro è già stato appezzato, mi sprona ancora di più», spiega. La terza tesi premiata è quella di Flavia Mazzeo, laureata in sociology and social research. Con la sua tesi ha analizzato come le condizioni di impiego del singolo vadano ad influire sullo scaturire della violenza (fisica, sessuale, psicologica ed economica) all’interno di una coppia. È emerso il fatto che all’interno di una coppia dove la donna è la principale fonte di guadagno, la probabilità di violenza si alza.
Il premio di quest’anno è stato dedicato al professor Lorenzo Bordogna, uno dei più importanti studiosi italiani di relazioni industriali.
Scarica il pdf: ADIGE universita ART 261022
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