29 agosto 2017 – Trentino
Marangoni, ferie prolungate per la crisi
Si riprende a lavorare dopo tre settimane a impianti fermi, oggi l’incontro tra sindacato e l’ad Maggioni: lo spettro esuberi
Si incontrano oggi alle 15 in azienda l’amministratore delegato di Marangoni Dino Maggioni e i sindacati. Un incontro richiesto più volte dai confederati (l’ultima richiesta data 19 luglio) che sarà l’occasione per fare il punto sulla delicata questione occupazionale. I contratti di solidarietà applicati lo scorso anno a tutti i lavoratori scongiurata sul momento la minaccia di 20 ulteriori licenziamenti rispetto alla prima fuoriuscita di circa 45 dipendenti scadono a breve: dal 20 settembre non è chiaro succederà. Ciò che invece appare chiaro ai lavoratori è che i volumi produttivi hanno subìto un ulteriore calo, al punto che le tradizionali due settimane di ferie, con gli impianti fermi, sono lievitate di altri sette giorni. Uno stop prolungato, pare, per le medesime difficoltà di liquidità accusate dall’azienda stessa nell’ultimo incontro al tavolo tecnico con Trentino Sviluppo, che risale a luglio. Con queste premesse, la preoccupazione cresce. Il sindacato tenta di mantenere un difficile equilibrio: «Speriamo di essere smentiti e che ci sia capacità di confermare tutti i dipendenti, ma è innegabile che il clima sia pesante. Dopo la scadenza dei contratti di solidarietà l’azienda non potrà fruire di altri ammortizzatori sociali» commenta Mario Cerutti (Cgil), che con i colleghi di Cisl e Uil oggi incontrerà dl’ad del gruppo Marangoni. «Le nostre però aggiunge il sindacalista sono sensazioni, dato che finora né l’azienda né la Provincia hanno stabilito nuovi incontri o verifiche ne11gli ultimi mesi malgrado i nostri ripetuti solleciti. Gli ultimi riscontri del tavolo strategico risalgono a mesi fa». Al clima teso in azienda fanno da ulteriore pungolo il prolungato silenzio dell’ente pubblico e i continui rinvii dell’azienda. A incontrare il sindacato nelle ultime occasioni di confronto erano stati il direttore dello stabilimento Gianluca Merlo e il direttore del personale, che però nulla potevano dire sulle intenzioni della proprietà, limitandosi a enunciare i dati. Dai quali comunque sono emerse parecchie criticità, in un quadro macroeconomico già sfavorevole, dato che la produzione vera e propria, nel ramo gomma il manifatturiero, dunque si sta spostando in massa verso l’Oriente. Il contraccolpo di mercato è devastante per Marangoni, che si trova a competere con prezzi sul ricoperto superiori a quelli del nuovo prodotto nel Sudest Asiatico. Nulla che non fosse chiaro già dieci anni fa anche ai lavoratori, ma le misure prese dall’azienda non si sono rivelate fin qui all’altezza della situazione. Il vecchio Cda ha reagito con una massiccia campagna di licenziamenti. Maggioni finora ha preso tempo. Oggi è giunto il momento di giocare a carte scoperte.
Scarica il pdf: marangoni ART 290817
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