01 settembre 2018 – Trentino
Marangoni, lunedì picchetti ai cancelli
L’azienda rinvia l’incontro a dopo la nomina del nuovo ad, sindacati irritati. Crisi anche alla Meccanica
La risposta di Marangoni ai sindacati è arrivata, ma non è ritenuta soddisfacente, e in risposta lunedì in corrispondenza dell’assemblea dei lavoratori, verranno disposti picchetti ai cancelli. Il sindacato, dopo che il direttore del personale Michele Bergese aveva annunciato giovedì l’intenzione dell’azienda di spartire macchinari, linee produttive, spazi e dipendenti affittandoli ad aziende esterne interessate alla produzione di pneumatici, aveva infatti richiesto di incontrare al più presto la proprietà, che di fatto rappresenta anche il nuovo board del gruppo dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Dino Maggioni: la carica è infatti stata assunta ad interim dal presidente e dal vicepresidente del gruppo, ovvero Vittorio e Giuseppe Marangoni. Ieri il direttore del personale ha risposto via mail al sindacato che l’azienda conferma la propria «piena volontà di aggiornarvi sugli indirizzi e le politiche relative al sito di Rovereto». Tuttavia aggiunge che bisogna di attendere «finché l’azienda non abbia portato a termine questa fase di riorganizzazione al vertice ovvero non appena sarà insediato il nuovo amministratore delegato che è in corso di selezione all’interno di una rosa di candidature altamente qualificate del territorio». La missiva ribadisce il ruolo del sindacato, «fondamentale per il successo dei piani di sviluppo del sito» e rinvia a una prossima convocazione , per quando il nuovo amministratore delegato del gruppo verrà nominato. Una risposta che i confederato hanno ritenuto ai limiti del canzonatorio, dato che la situazione presentata è del tutto diversa da quella prefigurata nei precedenti incontri. Del resto, non è certo un quadro dirigenziale a potersi assumere la paternità di una nuova strategia industriale, che rimane comunque in capo alla proprietà. Da qui l’irritazione di Cgil, Cisl e Uil, che hanno già avviato i propri contatti con le rsu aziendali per disporre picchetti ai cancelli. Si profila dunque un autunno rovente per Marangoni, e le prospettive non sono affatto buone: c’è infatti preoccupazione anche alla Marangoni Meccanica (che finora non aveva patuito gli effetti della crisi), dove sono stati concentrati gli spazi utilizzati, liberando ampie ali di capannoni. Una riorganizzazione logistica incomprensibile, accompagnata da mancati arrivi di materia prima, come accade da tempo al reparto gomma. Un ulteriore indice della gravità della situazione, che a quanto pare non coinvolge solo il settore gomma o solo lo stabilimento di via dal Garda. Lunedì sarà un momento di confronto importante con i dipendenti, a loro volta molto preoccupati per il quadro complessivo dell’azienda, e soprattutto per le prospettive di occupazione.
Scarica il pdf: Marangoni ART 010918
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