27 gennaio 2017 – Corriere del Trentino
«Marangoni, il rilancio coinvolga anche gli operai» La posizione della Cisl in assemblea. Uil: «Il piano di Maggioni? Ricerca di nuovi mercati»
«La spinta a raggiungere una maggiore efficienza nello stabilimento di Rovereto deve essere impressa coinvolgendo non solo i quadri, ma anche gli operai». È il pensiero della sindacalista della Femca Cisl, Ivana Dal Forno, dopo le assemblee in cui ieri ai lavoratori è stato presentato il piano di rilancio dello stabilimento di Rovereto. A tenere banco, nel complesso progetto dell’amministratore delegato Dino Maggioni, l’impegno a non ritoccare ancora l’organico almeno durante il 2017. «Speriamo che vada bene» dice Osvaldo Angiolini (Uiltec).
Dai sindacati, ieri, è partita una richiesta d’incontro con il vicepresidente Alessandro Olivi, anche se stavolta non si parlerà di imminenti sacrifici. La Uiltec fa notare che, oltre ai 46 dipendenti usciti con la procedura di mobilità dell’anno scorso, sono state trattate altre 11 uscite. Significa che il contingente dei 30 a rischio a fine settembre (quando scadrà il loro contratto di solidarietà) si riduce a 19. Sono di meno pure le maestranze del reparto gomme piene, in tutto 15 (contro le 20 di cui si parlava in passato) che comunque rimarranno in forze a Rovereto, grazie all’accordo positivo raggiunto con Onyx, progressivamente il partner di Dubai che controllerà tutto il ramo «gomme piene».
«Il progetto che ci è stato presentato è più commerciale che industriale — osserva Angiolini —, con l’obiettivo di migliorare le performance. In fabbrica si cercherà di migliorare la resa e la qualità dei prodotti, per poter alzare il prezzo sul mercato». Ieri in assemblea non ci sono state contestazioni, anche se i dipendenti, viste le numerose scottature del recente passato, rimangono in guardia.
«I lavoratori sono molto sensibili sull’organizzazione del lavoro — dice Dal Forno —. Noi speriamo che avvenga un cambio di passo vero, con il coinvolgimento di tutti fin da subito. I sindacati verificheranno l’avanzamento della riorganizzazione passo dopo passo». Come retaggio del contestato accordo del 2014 (più lavoro per mantenere l’integrativo) rimane uno stato di agitazione dei Cobas relativo al lavoro in 8 sabati durante l’anno. Questo sarà un tema che Maggioni dovrà affrontare.
Scarica il pdf: Marangoni ART 270117
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