Trentino, Il T – 14 giugno 2023
Materne aperte a luglio, Federazione contraria: «Non risolve i problemi»
TRENTO. Continua lo scontro sull’apertura della scuola dell’infanzia nel mese di luglio, anche ieri nelle audizioni della Quinta Commissione permanente del Consiglio Provinciale, chiamata ad esaminare la petizione popolare contraria, con 8 mila firme.
Secondo il vicepresidente del Consiglio del sistema educativo provinciale, Maurizio Freschi, «va tenuto conto, oltre agli aspetti educativi, l’aspetto dei costi per rendere accoglienti le scuole a luglio, che pesano sui comuni e sugli enti gestori».
Durante le audizioni, Freschi ha letto il documento consegnato alla Commissione, nel quale viene citata la risposta dell’assessore provinciale all’educazione, Mirko Bisesti, a un’interrogazione del dicembre 2019. In questa risposta – ha riportato Freschi – Bisesti escludeva, anche per i costi, l’apertura a luglio. Freschi, insieme a Giovanni Ceschi, presidente della Consulta, ha poi ricordato che i proponenti la petizione avevano indicato i loro nomi come «esperti», e non in rappresentanza.
Contrario all’apertura delle scuole dell’infanzia a luglio anche il garante dei minori, Fabio Biasi: «Nel documento emerge un certo scoramento tra gli insegnanti, dovuto anche alla perdita di prestigio del loro ruolo. Tutti siamo coscienti – ha detto – che il compito di chi opera in una fase estremamente delicata della vita e complesso e anche per questo è importante che alle scuole dell’infanzia non vengano attribuiti ruoli assistenziali.
Colpisce che ci siano ancora maestre che non percepiscono gli stipendi di luglio e agosto e che non siano ancora inseriti nei ruoli». Ed ha ricordato i diritti dell’infanzia, compreso quello di poter stare in famiglia e di frequentare altri luoghi che non sia scuola e il diritto al gioco sancito dalla Carta di New York».
Poi il professor Dario Ianes del Centro Erickson, che ha consigliato di «favorire per i bambini esperienze estive diverse da quelle scolastiche».
Sentita anche la Federazione delle scuole materne e i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Fgu. La scelta del prolungamento a luglio, ha ribadito la direttrice della Federazione, Lucia Stoppini, «non è condivisa perché questa non è la soluzione per andare incontro ai bisogni conciliativi». Secondo Stoppini, invece, lo “zerosei” rappresenterebbe «il futuro e va ripreso in mano».
La dirigente Sandra Bucci ha sottolineato invece il calo delle domande di personale. «Si è passati – ha detto – da 1.500 domande a 1000». Tra le cause,«la programmazione del corso di laurea della facoltà di Scienze della formazione. La Federazione ha chiesto di aprire l’insegnamento a laureati in altre discipline».
Scarica il pdf: TRENTINO, CORRIERE materne ART 140623
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