31 agosto 2021 –  Corriere del Trentino

Materne, il pass si verifica con una videochiamata. Il nodo degli organici

TRENTO Tra una settimana i bimbi torneranno all’asilo, ma all’appello mancano circa 200 posti da insegnante ancora da assegnare, poi c’è l’incognita del green pass e dei controlli. La Provincia si sta organizzando e in attesa della piattaforma nazionale, che sarà collegata direttamente al sistema sanitario e permetterà al datore di lavoro di effettuare i controlli del green pass garantendo la privacy, sta pensando a un sistema di verifica attraverso google meet. Il pass si potrà quindi controllare anche a distanza con una videochiamata. «Per evitare di fare i poliziotti a scuola», spiega Livio Degasperi, responsabile del Servizio attività educative per l’infanzia della Provincia di Trento.

Il green pass

Sarà una soluzione tampone in attesa che entri in funzione il sistema nazionale. Ma questo non accadrà prima del 13 settembre. «La piattaforma dovrebbe essere pronta per l’8 settembre — spiega Degasperi — e sarà attiva dal 13». La via, assicura il dirigente, resta quella nazionale. «Non possiamo pensare a un sistema diverso», dice. Resta il problema dei docenti che non sono ancora vaccinati. «Ad oggi non possiamo conoscere i numeri — continua Degasperi — lo sapremmo solo lunedì». Ma l’assessore Mirko Bisesti si dice tranquillo. «La situazione è sotto controllo, non ci sono criticità significative», spiega annunciando un tour nella scuole materne. «È una situazione complessa, una partenza un po’ in salita», osserva Giuliano Baldessari, presidente della Federazione provinciale scuole materne, ricordando anche il nodo degli organici scoperti: «Non abbiamo elementi per dire quanti sono i docenti vaccinati, l’azienda sanitaria parla solo di percentuali e non di luoghi». Poi c’è chi non ha fatto il vaccino e dovrà presentare il tampone negativo ogni due giorni, questo complicherà i controlli.

Il nodo organici

Altro tema è la scopertura degli organici, un problema che si ripropone da tempo ogni anno. Analizzando i numeri su un totale di 900 posti disponibili tra scuole equiparate e provinciali ne sono stati coperti 700, quindi ci sono ancora 200 posti da assegnare di cui circa 110 alle equiparate. In graduatoria ci sono complessivamente 1.300 insegnanti quindi restano circa 400 docenti a disposizione. «Se tutti accettano ce la facciamo, al netto però del green pass», spiega Baldessari. Poi ci sono gli insegnanti fuori graduatoria. «Soffriamo di carenza di personale anche fuori graduatoria, lo scorso anno abbiamo dovuto ricorrere ai docenti senza titoli per coprire tutti i posti, quest’anno invece siamo messi bene», spiega Francesca Parolari, direttrice dell’Asif Chimelli di Pergine. L’Associazione speciale servizi infanzia e famiglia ha già acquistato un telefono sul quale verrà scaricata l’app «Verificac19» per controllare il green pass. I sindacati sono preoccupati. «Il problema degli organici lo abbiamo segnalato più volte — spiega la segretaria generale della uil Fpl, Marcella Tomasi — tra green pass e una scuola dell’infanzia sempre meno appetibile molti docenti hanno deciso di fare altro». L’iniziativa della Provincia di allungare il calendario delle scuole dell’infanzia fino al 31 luglio, «utilizzando le docenti come delle babysitter— continua Tomasi — ha spinto molte insegnanti a scegliere la scuola primaria». E il problema delle scoperture non riguarda solo le valli, come in passato ma anche le città. «Non siamo tranquilli — aggiunge Bianca Francesconi della Cgil — non hanno messo in campo risorse e le scoperture ci sono un po’ ovunque».

Le regole

La scuola inizia un’altro anno segnato dal Covid che impone un protocollo di sicurezza più o meno uguale a quello dello scorso anno, ma la Provincia ha allargato un po’ le maglie e tornano la nanna pomeridiana con la possibilità di avere più sezioni nella stessa sala ma divise da una barriera per garantire il distanziamento e anche la mensa con più sezioni ma con barriere, «per mantenere la “bolla”», spiega Degasperi e quindi evitare una possibile diffusione del contagio tra sezioni diverse. Poi mascherine per gli insegnanti e personale, ma niente misurazione della febbre. La temperatura sarà misurata ai genitori e ai bimbi solo per il periodo di inserimento. Intanto sul fronte del personale scolastico la Provincia ha deliberato di utilizzare le risorse del «Fondo riserva Covid», per il potenziamento del personale ausiliario in particolare in alcune scuole dove sono state evidenziate criticità. Si parla di una spesa di 271.720 euro per circa 900 ore. Non molte, in realtà e «il problema — sottolineano i sindacati — sono le risorse per gli insegnanti, non ci sono».

I nidi comunali

Riaprono invece domani per quasi mille bambini anche i 25 nidi d’infanzia di Trento. «In sicurezza» come sottolinea l’assessora Elisabetta Bozzarelli: «Delle circa 380 persone che lavorano all’interno delle nostre strutture — fa sapere — meno di 15 non hanno aderito alla campagna vaccinale accettando comunque di sottoporsi a tampone molecolare ogni 48 ore». A luglio risultava vaccinato solo il 60% del personale e il timore dell’amministrazione era di trovarsi a dover attingere alle graduatorie: «All’inizio di agosto abbiamo inviato una nota con l’effetto positivo di spingere molte a vaccinarsi». Con l’inizio del nuovo anno educativo torna anche il servizio delle dieci ore giornaliere (erano scese a otto e mezza nel 2020) e «a tutte le famiglie che avevano fatto richiesta è stato offerto un posto al nido» annuncia Bozzarelli.

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