28 maggio 2017 – Corriere del Trentino

Mense, turismo, servizi: martedì sciopero doppio in regione In provincia 20.000 lavoratori. Bolzano, manifestazione per il contratto. Cuochi e baristi: picchetto in via Gar

Giornata calda per il settore della ristorazione collettiva e dei multiservizi. Lo sarà martedì prossimo, data per cui è in programma lo sciopero dei lavoratori della Fisascat Cisl, della Uiltucs e della Filcams Cgil. Con una doppia manifestazione per il rinnovo del contratto e per la corresponsione di un ammortizzatore sociale per quanto riguarda i lavoratori di alcune mense trentine.

Uno sciopero doppio per sede e per motivazioni. Nella mattinata di martedì, dalle 9 alle 12, è prevista una manifestazione regionale, a Bolzano (piazza della Mostra): i dipendenti del settore multiservizi protesteranno, rappresentati dai sindacati, per il rinnovo del contratto nazionale. «È scaduto nel 2013 — ricorda Ermanno Ferrari (Fisascat Cisl) — La situazione è molto grave e lo sciopero arriva in risposta a ciò e a una proposta peggiorativa rispetto al contratto in vigore. Si vuole ridurre il numero di giorni di ferie annuali, peggiorare il trattamento della malattia, ridurre la retribuzione della malattia e incidere sulla clausola sociale che interviene nei cambi d’appalto. Le aziende in un momento di crisi economica vogliono far ricadere il rischio aziendale sui lavoratori. Perciò abbiamo pensato a una manifestazione collegata a uno sciopero».

I lavoratori del settore multiservizi in provincia, fanno sapere i sindacati, «sono 1520.000», a cui si aggiungono i «circa 3.000» della ristorazione collettiva. Per questi ultimi i sindacati hanno pensato un’ulteriore manifestazione martedì a partire dalle 15-15.30 davanti alla mensa di via Tomaso Gar. «L’azienda che ha in appalto il servizio della mensa — fa sapere Fabio Bertolissi (Fiscascat Cisl) — ha un ritardo nel pagamento dell’assegno di solidarietà dei mesi di settembre e dicembre 2016 e gennaio e febbraio 2017. I lavoratori non hanno mai visto i soldi: parliamo di 56 persone occupate tra le cinque mense di via Tomaso Gar, 24 maggio, Mesiano, Povo vecchia e nuova sede e i tre bar di Mesiano, Sanbapolis e Povo nuova. Sappiamo che lo strumento è nuovo, ma non si può giustificare quasi un anno di ritardo. Già ci sono stati disagi legati ai fondi pensione integrativi». La preoccupazione riguarda poi il nuovo bando: l’appalto scadrà a novembre e le sigle sindacali si dicono preoccupate per la gestione di un possibile cambiamento.

Scarica il pdf: multiservizi e ristorazione ART 280517