19 aprile 2017 – Corriere del Trentino
Minor assenteismo, più competitività
«Il family audit migliora le aziende» Politiche familiari, dati incoraggianti. Nuovo patto con le parti sociali
Le aziende che favoriscono la conciliazione famiglia-lavoro per i propri dipendenti hanno un minor tasso di assenteismo e sono più competitive. È la tesi condivisa da Luciano Malfer, direttore dell’Agenzia provinciale per la famiglia, assieme ai rappresentanti delle categorie economiche e dei sindacati trentini, da Roberto Busato di Confindustria a Walter Alotti della Uil. L’occasione, alla quale presenziano Ugo Rossi e i vertici di Trentino school of management, è la firma dell’accordo volontario di area per promuovere il binomio politiche familiari e di crescita.
«Se cresce la famiglia, cresce la società. E cresce anche l’economia» è il motto dell’iniziativa. Il tavolo di lavoro ad hoc sarà coordinato da Tsm.
Nel breve termine, come hanno condiviso i soggetti firmatari (Piazza Dante, Agenzia per la famiglia, Tsm-Lares, Associazioni familiari del Trentino, Artigiani, Confindustria, Cooperazione, Cgil, Cisl e Uil), è previsto «il rafforzamento del Family audit», la certificazione promossa a livello nazionale dalla Provincia. Nel lungo periodo la sfida è «incrementare l’occupazione femminile e la natalità e sviluppare benessere organizzativo», considerando «le politiche familiari un fattore di sviluppo del territorio».
I benefici per le imprese sono concreti, come ha sottolineato Malfer. Partito nel 2008 con 18 adesioni, il marchio Family audit è oggi patrimonio di 191 aziende sia pubbliche che private (compresa Enel
energia spa), presenti in 13 regioni su 20. Le attività più diffuse sono telelavoro, flessibilità in entrata e uscita, «interscambiabilità» del personale, orari «concilianti», revisione dei processi di lavoro, banca delle ore. I dati su 70 organizzazioni (con 28.500 dipendenti coinvolti) evidenziano i benefici per le aziende. «Nelle realtà che hanno investito nel Family audit — afferma Malfer — i giorni medi di assenza per malattia del figlio sono 0,8, nel totale delle imprese 3,1. Cala anche il ricorso agli straordinari: 130,8 ore per dipendente contro le 21,6 nel segmento Family audit. Un’azienda che mette al centro i tempi di vita dei dipendenti coniuga flessibilità e produttività».
D’accordo i rappresentanti delle categorie. «Dove stanno meglio i dipendenti può stare meglio la competitività» afferma Franco Ianeselli (Cgil), affiancato da Lorenzo Pomini (Cisl) e Alotti (Uil). «Le aziende che hanno adottato la conciliazione sono aziende più competitive» gli fa eco per la controparte Roberto Busato, direttore di Confindustria. «Ora — aggiunge — lavoriamo sul welfare aziendale». «Il rispetto della vita dei dipendenti è uno dei punti alla base delle nostre azioni» precisa Sabina Zullo, presidente di Tsm. Al suo fianco Silvia Bruno (coordinatrice di Lares, laboratorio di relazioni di lavoro) che segue direttamente il progetto. Alla firma hanno preso parte Roberto De Laurentis (Artigiani) e Mauro Fezzi (Federcoop).
Scarica il pdf: family audit
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