15 febbraio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino
Molestie nei luoghi di lavoro, accordo per contrastarle Provincia, sindacati e imprese uniti. Denunce in crescita nel 2016, ma il sommerso è ancora alto
Formare, monitorare, sensibilizzare. Prevenire o ostacolare. L’accordo quadro per il contrasto delle molestie e della violenza nei luoghi di lavoro, sottoscritto ieri dai sindacati e dalle associazioni di rappresentanza dei datori di lavoro del Trentino, si muove entro questa cornice verbale e d’azione. Proposto inizialmente da Cgil, Cisl e Uil locali alla consigliera di parità, il valore aggiunto del documento risiede nella sua capacità di far sedere attorno allo stesso tavolo «tutte le rappresentanze delle parti sociali presenti sul territorio» come rileva l’assessora Sara Ferrari. E le aziende che lo recepiscono possono ottenere sgravi fiscali sull’assicurazione Inail.
Mutuato da un testo analogo siglato a livello europeo nel 2007 e su scala nazionale a gennaio dello scorso anno fra sindacati confederali e Confindustria, l’accordo trentino è stato ratificato, ieri mattina, oltre che da Cgil, Cisl e Uil, dall’associazione degli albergatori (Asat) e da quella degli artigiani, da Coldiretti Trento, Confcommercio, Confesercenti e Confindustria del Trentino, dal Comitato unitario permanente degli ordini e collegi professionali, dalla Confederazione italiana agricoltori Trentino e da quella dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna), dal coordinamento Libere associazioni professionali Trentino Alto Adige e dalla Federazione della cooperazione.
«Un onore — per l’assessora Ferrari — tenere a battesimo questa firma» perché, spiega, «la Provincia ha scelto, nell’occuparsi del tema della violenza e dei maltrattamenti, un’assunzione di responsabilità collettiva nei confronti di un fenomeno che è sociale e non può restare privato».
Si tratta di ricatti sessuali, molestie sessuali, violenza fisica e verbale, stalking e mobbing. Il 4% delle denunce di violenza registrate in Trentino nel 2015, il 3% nel quadriennio 2011-2015, il 5% nel 2016. Dunque, in crescita.
Circa 400.000 in Italia negli ultimi tre anni, delle quali 232.000 per ricatti sessuali e 135.000 per molestie perpetrate da colleghi o datori di lavoro: «Significa che il 12% delle lavoratrici ne è stato vittima» chiosa Eleonora Stenico, consigliera di parità. E per quanto, attraverso gli anni, la percentuale e i numeri assoluti di denunce sul posto di lavoro siano aumentate sensibilmente in Trentino (erano solo 6 nel 2011 sono diventate 22 nel 2015), indice di una tendenza positiva, che potrebbe sottendere una minore tolleranza rispetto a episodi di violenza con una conseguente maggiore emersione del fenomeno, il sommerso ne rappresenta ancora circa il 90%.
Ecco allora che le parti sociali trentine si impegnano a «diffondere, all’interno dei contesti organizzativi, il principio dell’inaccettabilità di ogni atto o comportamento che si configuri come molestia o violenza nei luoghi di lavoro»: attivando percorsi di formazione specifica per delegati sindacali e rappresentanti delle parti datoriali e istituendo un tavolo di monitoraggio che sia in grado di proporre anche azioni di sensibilizzazione.Le aziende che decideranno di recepire l’accordo, infine, attuando le specifiche procedure previste, potranno beneficiare di uno sconto sui premi assicurativi.
Scarica il pdf: molestie ART 150217
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