Il T – 08 febbraio 2023

Musei «Le soluzioni sono positive Ora capiamo se sono fattibili»

Rassicurati dall’incontro avuto con l’assessore alla cultura Mirko Bisesti i musei roveretani ora attendono la concretizzazione delle misure promesse per far fronte alla carenza di personale che ha costretto il Museo della Città ad annunciare la chiusura fino a fine mese. «L’incontro in assessorato è stato molto pragmatico ed efficace – commenta il provveditore del Museo della Guerra Francesco Frizzera – c’erano sia l’assessore Bisesti che i due responsabili del servizio istruzione e cultura, rispettivamente Roberto Ceccato e Franco Marzatico, che ascoltate le problematiche che abbiamo portato come musei hanno individuato soluzioni in linea con le nostre esigenze e bisogni. Abbiamo trovato apertura e concretezza nelle proposte portate, ora c’è da convocare un tavolo tecnico che renda questa disponibilità una realtà». Il nodo è quello dei lavoratori del Progettone, oggi impiegati essenzialmente per i servizi di custodia e front office, il cui contratto va per legge interrotto almeno un mese e questo ha messo in crisi le istituzioni museali. Peraltro, il Progettone non può essere un bacino di lavoratori per il futuro e nemmeno costante nei numeri. Ecco che le proposte arrivate ai musei per far fronte alle difficoltà sono due: da una parte, almeno nell’immediato in cui è dal Progettone che queste figure vengono collocate nei musei, proporre una rotazione nelle assunzioni che non lasci buchi scoperti durante l’anno; dall’altra l’individuazione di risorse alternative, per il medio e lungo termine, che vadano a supplire alla carenza di personale senza utilizzare le risorse del Progettone ma introducendo figure che portino competenze nei musei. «Se si esce dalla logica di usare il personale del Progettone per custodia e front office – spiega il provveditore Frizzera – e si immaginano modalità diverse di sostegno agli enti culturali che poi vengono quindi abilitati ad individuare figure professionali con competenze specifiche, certamente è benvenuto il coinvolgimento di giovani qualificati in beni culturali e professionalità affini come è stato paventato dall’assessorato». Tornano sulla questione i sindacati. Cgil Cisl e Uil avvertono preventivamente: «Non vorremmo che si pensasse di poter avere giovani che lavorino a tutti gli effetti, perché sostituirebbero lavoro vero, con stage e tirocini gratuiti». E criticano la possibilità di non impiegare più i lavoratori del Progettone: «Il problema è ilcalo di risorse, la Provincia investa».

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