Corriere del Trentino, Il T – 21 aprile 2024
«No a nuovi posti letto senza assunzioni». I sindacati replicano a Upipa e avvertono: «Le Rsa non sono dormitori»
Trento. Upipa ha lanciato l’allarme due giorni fa: i posti letto nelle Rsa del Trentino sono sottodimensionati rispetto alla norma di legge. Apsp dovrebbe gestirne il 29,2% in più rispetto alla cifra attuale di 4.618. Un appello questo, a cui si è affiancata la proposta di recuperare subito 200 posti letto, che potrebbero essere già disponibili. E ieri è arrivata la reazione dei sindacati.
I più duri sono i membri di Fenalt, per bocca del responsabile delle Rsa Roberto Moser: «Se Upipa dice che mancano 1.400 posti letto, noi diciamo che mancano 1.400 operatori. Significa non avere capito che le case di riposo non sono dormitori, non sono un business, ma luoghi di assistenza basati sulla relazione umana». E il ragionamento è semplice: senza operatori, i carichi di lavoro eccessivi sugli altri costringono a erogare un servizio di minor qualità. Per cui Moser ribadisce: «No a un aumento dei posti in Rsa senza un adeguamento del personale».Non molto distante è la posizione di Luigi Diaspro e Alessandro Lazzarini della Fp Cgil: «L’attivazione di nuovi posti equivalenti, a quel che leggiamo, a tre nuove Rsa (i 200 virtualmente disponibili ndr ), pur auspicabile, deve prioritariamente prevedere nuove assunzioni di personale a tutti i livelli, oltre a dare risposte urgenti a quello che già oggi assicura i sevizi ai nostri anziani, in condizioni di grande difficoltà sia per carenze di organico che per il mancato riconoscimento giuridico del proprio lavoro». E poi la stoccata: «Si sta rinnovato il Ccpl 22/24 al 6,31%, a fronte di un’inflazione al 17% e, per responsabilità specifica di Upipa, si è in attesa da mesi della convocazione dei sindacati per la chiusura dell’accordo di settore».
Chiudono Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Andrea Bassetti (Uil Fpl) che in una nota congiunta non entrano nella questione dei posti, ma riprendono l’accordo con la Provincia annunciato venerdì: «La valorizzazione del personale delle Rsa deve passare attraverso un adeguato riconoscimento delle retribuzioni al personale» e proseguono: «Nelle Rsa private abbiamo professionisti che non vedono le proprie indennità adeguate da molto tempo».
Scarica il pdf: CORRIERE, Il T Rsa 210424
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