Not. Anac certifica il passo falso della Provincia. Adesso si riparta da zero con un progetto adeguato alle nuove esigenze della sanità trentina e si superi il project financing che rischia di scaricare i costi sui lavoratori
Quella del Not rischia di diventare una storia infinita e la realizzazione del nuovo ospedale appare sempre più un miraggio. L’ultima tegola arriva dall’Anac: il tanto atteso parere che avrebbe dovuto indicare a Piazza Dante la direzione da intraprendere, certifica il passo falso della Giunta Fugatti nell’assegnazione alla Guerrato dei lavori per la costruzione del nuovo ospedale sulla base di un progetto tanto raffazzonato da essere bocciato a stretto giro di posta dai tecnici della Conferenza provinciale dei servizi. Insomma un totale autogol perché ora Anac non può fare più nulla. Unica soluzione plausibile, offrire alla seconda azienda in graduatoria il project financing con il nuovo progetto, ma alle stesse condizioni offerte alla Guerrato, con il rischio di una nuova lunga fase di contenzioso che si sarebbe potuta evitare valutando bene i progetti e le offerte prima di assegnare i lavori.
In ogni caso la situazione è grave ed ai pasticci delle precedenti Giunte si aggiungono gli errori della Giunta Fugatti, che deve assumersene le responsabilità. Non si può condannare la sanità trentina ad avere un ospedale, il più grande e importante del territorio, in una situazione di totale inadeguatezza ancora per anni. L’Anac, di fatto, ha certificato l’incapacità della Giunta Fugatti di gestire procedure come quelle del project financing, strumento complesso che appunto non sembra saper utilizzare e gestire, nonostante la manifesta volontà di utilizzarlo il più possibile, per evitare finanziamenti diretti.
Per i sindacati, a questo punto, la strada è segnata: la Giunta deve coinvolgere subito Pizzarotti per capire se ci sono le condizioni per proseguire il progetto. Ma sulla base di un reale interesse pubblico, sarebbe meglio avere il coraggio di annullare tutto. “Siamo consapevoli che ripartire non è un’operazione a rischio zero, ma non si può continuare in questo limbo senza risolvere le criticità che ha tutt’oggi un progetto prima validato e poi modificato. La situazione va affrontata senza alcun pregiudizio. Anche per quanto riguarda l’area dove dovrà sorgere il nuovo ospedale”.
Insomma, dicono Cgil Cisl Uil, si riavvolga il nastro e si costruisca con competenza un nuovo bando od un nuovo partenariato pubblico privato all’altezza dei bisogni della sanità, dei cittadini e che preveda, come la recente norma locale degli appalti le clausole sociali, che il project financing in essere non prevede.
L’assenza di queste clausole preoccupa molto i sindacati per le ricadute in termini occupazionali per gli addetti ai servizi accessori che saranno eventualmente gestiti in appalto. “Con la gestione diretta di una partner privato sarebbero immediatamente disapplicate le clausole sociali valide solo per gli appalti pubblici, dunque si potrebbe andare incontro ad un peggioramento delle condizioni di lavoro di quelle persone che oggi operano nelle cucine, per sanificazione e pulizie, negli impianti. Non sarebbe accettabile che il rischio di impresa nella gestione dei servizi e la mala gestione della vicenda NOT si scaricasse sulle condizioni lavoro e sulle retribuzioni o sulla qualità dei servizi ospedalieri”.
24 maggio 2022
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