l’Adige – 11 giugno 2024

Nuova targa per Matteotti «martire della libertà»

 

TRENTO – Il 10 giugno 1924 il parlamentare Giacomo Matteotti veniva ucciso dai sicari di Mussolini: con quell’atto sanguinario, che seguì alle centinaia di uccisioni perpetrate dagli squadristi tra il 1919 e il 1924, il regime fascista mise a tacere la voce che osò parlare in Parlamento della brutalità e della corruzione delle camicie nere. Cento anni dopo, il Comune di Trento ha celebrato la memoria di Matteotti, nativo del Polesine ma di famiglia trentina, rinnovando la targa che lo celebra nella via a lui dedicata e che da ieri riporta la scritta: «Deputato socialista, martire della libertà, 1885/1924». Alla cerimonia erano presenti diverse scolaresche, tra cui gli studenti elementari delle “De Gaspari” che reggevano cartelloni con i principi sanciti dalla Costituzione, tra cui: «L’Italia ripudia la guerra», «Pace e amicizia tra le nazioni», «Indipendenza tra Stato e Chiesa, libertà di religione», «Tutela del patrimonio, storia, arte, ambiente», «Tutela dello straniero, diritto di asilo», «Bandiera simbolo di uguaglianza, fratellanza e libertà». A scoprire la targa, la vicesindaca Elisabetta Bozzarelli: «La storia di Matteotti parla anche all’Italia di oggi: ci mette in guardia dal tollerare anche la minima erosione dei diritti, dal giustificare la violenza, dall’affidarci a un capo carismatico». A descrivere la figura di Matteotti è il direttore del Museo Storico Giuseppe Ferrandi, che ne ha ricordato il legame con il Trentino: «Immaginava per i trentini un ruolo di mediazione con il Sudtirolo nel rispetto delle differenze. Per protestare contro un’adunata fascista a Trento pochi giorni dopo l’assassinio di Matteotti, Ernesta Bittanti, vedova del martire Cesare Battisti, si recò polemicamente alla Fossa del Buonconsiglio, dov’era stato ucciso il marito. Coprì con un velo nero, in segno di lutto, il cippo che segna il luogo dell’esecuzione di Cesare», ha indicato lo storico. Era presente la deputata Sara Ferrari (Pd): «I valori della democrazia testimoniati da Matteotti sono ancora vivi e tenuti cari da molti». Il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini ha espresso il sostegno delle istituzioni provinciali: «Abbiamo approvato in maniera trasversale le celebrazioni in onore di Matteotti, ucciso dal regime fascista per aver espresso le sue idee». Il presidente del Consiglio comunale Paolo Piccoli riflette sull’esito delle elezioni europee: «Anche nel presente, permanga la vigilanza perché vengano rispettate le leggi e i diritti civili». Erano presenti l’assessore comunale Ezio Facchin e il segretario del Psi Trentino Alessandro Pietracci. Per la giunta provinciale c’era l’assessore e segretario del Patt Simone Marchiori, mentre delle minoranze in Consiglio comunale c’era Vittorio Bridi, storico leghista ora nel gruppo misto. Non erano presenti i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, nonostante il loro voto favorevole alle celebrazioni. Tra le delegazioni, spiccavano quelle dell’Anpi, dei sindacati, della Polizia di Stato e dei Carabinieri.

 

 

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