22 ottobre 2019 – Trentino
Obbligo di riassunzione, la giunta fa dietrofront
La nuova legge sugli appalti. Ieri incontro con le parti sociali: ammorbidita la clausola sociale “forte” a tutela dei lavoratori. Accolte le richieste di Confindustria. Sindacati furiosi
La giunta provinciale fa dietrofront sulla nuova clausola sociale “forte” in tema di appalti di servizio, una revisione che viene incontro alle richieste del coordinamento imprenditori (e di Confindustria in particolare) ma che manda oggi nell’aula del consiglio provinciale un testo che adesso dopo il plauso iniziale viene definito dai sindacati confederali un «clamoroso passo indietro».
Ieri l’incontro
Il punto finale sul testo che riforma l’articolo 32 della legge provinciale sugli appalti del 2016 è stato messo ieri, dopo che la Provincia (con il direttore generale Paolo Nicoletti) ha incontra-
to tutte le parti sociali per illustrare il testo finale che oggi arriverà in consiglio provinciale per iniziare la discussione.
Le novità
Le novità dell’ultim’ora sono legate al sostanziale “ammorbidimento” della nuova clausola sociale prevista al comma 4 dell’articolo 32 della legge. Per porre fine agli “appalti della vergogna”, tipo quello delle pulizie al Comune di Trento con riduzioni degli stipendi fino al 30%, il governatore Fugatti aveva promesso un ddl con una clausola ad alto tasso sociale. Non la semplice tutela del posto di lavoro e un generico obbligo di riassunzione degli stessi lavoratori da parte dell’imprenditore aggiudicatario, ma anche la conservazione, presso l’impresa
che subentra, del trattamento economico già goduto e delle medesime condizioni rispetto all’anzianità. Tutta una serie di “sotto commi” che blindavano le tutele dei lavoratori e che avevano sollevato entusiastici commenti da parte di tutti i sindacati. Il testo ora è stato rivisto nel senso che accanto al generale obbligo di riassunzione alle stesse condizioni, la giunta ha introdotto tutta una serie di eccezioni che secondo i sindacati avrebbero «snaturato il senso della norma, facendo addirittura fare alla legge un passo indietro». In sostanza, accogliendo le richieste di Confindustria, la giunta ha previsto un emendamento che apre la porta a tutta una serie di eccezioni all’obbligo di riassunzione. Nei casi, ad esempio, di alto tasso di innova-
zione tecnologica la clausola sociale forte non si applica, così come viene meno qualora il datore di lavoro entrante dichiari di avere già la propria forza lavoro. Insomma criticano i sindacati «per chiudere le finestre hanno aperto un portone».
Le critiche
La pensa così Stefano Picchetti della Uil, ma anche Maurizio Zabbeni della Cgil: «Avevano promesso che avrebbero tutelato i lavoratori sempre e comunque negli appalti di servizi ad alta densità di manodopera e questo ora non è più vero. Recependo le indicazioni di Confindustria sono state recepite anche situazione in cui il comma 4 si possa anche non applicare. Per noi questo è peggiorativo e non va bene».
Scarica il pdf: appalti ART 221019
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