Occupazione. Per innalzare la qualità sostenere la contrattazione
Cgil Cisl Uil preoccupati per il rallentamento in essere. “Necessarie ora politiche industriali e occupazionali lungimiranti. Si vincolino gli sgravi Irap alla contrattazione integrativa”

“La fotografia sul mercato del lavoro trentino fornita puntualmente dal 39° Rapporto sull’occupazione in provincia racconta di una situazione sostanzialmente positiva perché cresce l’occupazione e si riduce la disoccupazione. Emergono, però, dei segnali di preoccupazione già sul 2023, confermati dai dati sulle assunzioni nel primo semestre di quest’anno che sarebbe un grave errore sottovalutare”. Lo hanno detto Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Largher che per Cgil Cisl Uil siedono nel consiglio di amministrazione di Agenzia del Lavoro, al margine della presentazione al Castello del Buonconsiglio.
La preoccupazione dei sindacalisti riguarda, in particolare, il rallentamento delle nuove attivazioni nel comparto manifatturiero in senso stretto, ma anche nei servizi alle imprese e la crescita dei rapporti di lavoro non stabili, “un indicatore che da una parte segnala l’incertezza con cui le imprese guardano al futuro prossimo, dall’altra dimostra un deterioramento della qualità del lavoro che ha inevitabili ripercussioni anche sulle retribuzioni visto che lavori precari fanno il paio con salari più bassi”, rimarcano. Anche per questo le tre sigle guardano con particolare attenzione ai segnali di rallentamento del comparto manifatturiero e invocano un maggiore sostegno per l’industria trentina per spingere produttività e investimenti in transizione digitale ed ecologica.
Altra questione che emerge dall’analisi è la difficoltà delle imprese a trovare manodopera. Su questo punto le tre sigle sono state nette. “La carenza di offerta di lavoro non era un problema legato al reddito di cittadinanza – hanno ironizzato -. Le ragioni sono molto più complesse e riguardano anche la capacità di attrarre risorse umane da parte del tessuto economico locale”. Due le possibili strategie: avvicinare domanda e offerta di lavoro potenziando i centri per l’impiego, che oggi soffrono per carenza di organici e puntare ad un innalzamento della qualità dell’occupazione e delle retribuzioni investendo per far crescere i profili richiesti e attraendo risorse umane qualificate.
Un tema che si lega a filo doppio alle condizioni di lavoro e alla produttività dei settori economici. Da qui la necessità, secondo Cgil Cisl Uil, di innovare le politiche industriali spingendo le imprese a posizionarsi su segmenti ad alto valore aggiunto. “Indubbiamente la contrattazione ha un ruolo centrale per migliorare le condizioni di lavoro. Per questa ragione l’accordo siglato oggi tra Agenzia e CNEL è particolarmente importante e significativo. Allo stesso tempo restiamo convinti che le parti sociali debbano compiere molti passi in avanti, ma su questo percorso possono essere sostenute e incentivate dalla politica. La leva fiscale in questo senso è uno strumento che va usato con maggiore determinazione. Legare gli sgravi fiscali Irap all’effettiva applicazione di contratti collettivi integrativi vigenti, come hanno fatto a Bolzano, per noi resta l’obiettivo da perseguire”, hanno concluso.

21 novembre 2024