19 marzo 2020 – Corriere del Trentino
Oggi in Aula la manovra che mobilita 500 milioni. Le opposizioni: ci siamo
TRENTO Si deve agire. E presto. Lo sa la giunta provinciale e lo sanno le forze di opposizione che oggi tornano in Aula per discutere e approvare il disegno di legge urgente per contenere gli effetti economici legati all’emergenza Covid. Si tratta di un pacchetto che, ha spiegato il governatore Fugatti, «mira a mettere in campo circa 500 milioni di euro».
Nella sostanza il disegno di legge consente a famiglie e imprese di differire il pagamento della prima rata dell’Imis. Si semplificano poi le procedure per l’affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture, mentre sul fronte del credito la Provincia coprirà tutti gli interessi e le spese per prestiti a aziende con sede legale o operativa a Trento per la durata di 12 mesi. Il volume delle linee di credito accordabili è di circa 250 milioni: l’investimento della Provincia è di 1,5 milioni. Ma la giunta intende raddoppiare la moratoria, estendendola di ulteriori dodici mesi, quindi portando a 3 milioni l’impegno di spesa.
«Non faremo opposizione, se non proposte migliorative — premette Giorgio Tonini (Pd) — dopodiché chiediamo fairplay». Il riferimento è all’emendamento di Claudio Cia (Agire) volto ad abrogare la legge Gilmozzi sulle seconde case. «Un intervento che nulla c’entra con la straordinarietà del momento», rimarca Tonini. L’auspicio è che l’intervento personale sia ritirato, lasciando spazio all’essenzialità del momento. «L’abbiamo detto sin dal principio — aggiunge Ugo Rossi (Patt) — non è il tempo dei distinguo e voteremo ogni provvedimento». Certo, ma con delle proposte. «A partire dallo stanziamento di maggiori risorse per l’Agenzia del lavoro».
Una direzione indicata con forza anche dai sindacati. «È necessario che il ddl preveda degli stanziamenti urgenti per il bilancio di Agenzia del lavoro — sottolineano i tre segretari Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil) — Il testo licenziato dalla giunta non stanzia neppure un euro per il lavoro. Servono misure specifiche in particolare su lavoratori stagionali, partite iva, lavoratori atipici e collaboratori».
Delusi da Cura Italia («Ci aspettavamo qualcosa di più») gli industriali attendono il provvedimento provinciale. «Per fortuna darà una mano alle imprese — rimarca Roberto Busato, direttore di Confindustria — Noi abbiamo fatto una nuova proposta sul fronte del credito: abbassare la soglia di attestazione dei danni perché è sufficiente un calo del fatturato del 10% per accedere ai sostegni». La priorità, per ora, è continuare a marciare. «Non possiamo permetterci — conclude Busato — di fermare le imprese».
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