22 marzo 2021 – l’Adige
Oggi niente consegne Amazon
Oggi in Trentino e nel resto d’Italia le consegne di pacchi Amazon saranno ridotte o non ci saranno affatto. Per la prima volta, infatti, incrociano le braccia i lavoratori del colosso statunitense dell’e-commerce e delle ditte in appalto, per un totale di 30-40 mila persone, 150 addetti in Trentino fra impiegati e driver.
In realtà nessuno conosce il numero preciso di coloro che lavorano tra migliaia di merci nella catena di montaggio degli hub e dei magazzini e sfrecciano con i loro furgoncini per le strade per consegnarli nelle nostre case, spesso con 44 ore di lavoro la settimana. Dopo un anno di pandemia, Amazon ha aumentato il proprio fatturato del 48%, i lavoratori invece «sono esausti» denunciano i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che hanno indetto lo sciopero insieme alle categorie dei lavoratori atipici di Cgil, Cisl e Uil, cioè Nidil, Felsa e Uiltemp.
Il centro di smistamento (hub) trentino di Amazon è a Spini di Gardolo e comprende due aziende che lavorano in appalto per la casa madre, la Inbox e la Abaco. Ma il gigante del commercio elettronico sta cercando gli spazi per un proprio deposito logistico di smistamento. Le ipotesi più recenti parlano di un’area all’interporto, non lontano dal casello autostradale di Trento nord.
Intanto, denunciano i sindacati, la trattativa per il contratto di secondo livello con Amazon Logistica, Amazon Transport, Conftrasporto, a cui Amazon aderisce, e Assoespressi, a cui aderiscono le imprese che fanno l’ultimo miglio, si è interrotta bruscamente, la multinazionale è latitante sul tavolo del delivery (consegne) e non dà risposte sul personale dipendente e su quello che opera negli appalti dei servizi di logistica. «C’è la massima indisponibilità di Amazon e delle associazioni datoriali ad un confronto costruttivo con le organizzazioni sindacali» afferma Roberto Papapietro della Fit Cisl trentina.
«I problemi maggiori sono i carichi di lavoro degli addetti, che sono molto pesanti – sottolinea il segretario provinciale della Fit Giovanni Giorlando – Ma ci sono problemi anche nei cambi appalto merci, che Amazon affida a cooperative di loro interesse con condizioni di lavoro molto peggiori. D’altra parte Amazon ha avuto in quest’anno un vero e proprio boom, con un aumento di fatturato del 46-48%. Lo sciopero è stato indetto anche per sensibilizzare e portare su questa situazione l’attenzione di tutti, di chi acquista tramite Amazon e di chi soffre la concorrenza di Amazon sul territorio». In vista della giornata di protesta di oggi, il colosso Usa guidato da Jeff Bezos ha comunicato che le consegne sono bloccate e mandato una lettera interna con richieste che i sindacati giudicano inaccettabili. Le organizzazioni sindacali mettono al centro dell’iniziativa una serie di richieste per i lavoratori della filiera Amazon, tra cui la verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, un adeguato importo dell’indennità di trasferta, la clausola sociale e continuità occupazionale in caso di cambio appalto o cambio fornitore, il premio di risultato contrattato, l’indennità Covid per l’operatività in costanza di pandemia, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali.
Scarica il pdf: ADIGE Amazon ART 220321
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