Corriere del Trentino, Il T – 04 giugno 2023

Operazione ex palafitte, continua l’immobilismo

La vicenda del «complesso ex Palafitte» di S.Bartolomeo a Trento è una efficace cartina tornasole dei pessimi risultati e dell’immobilismo della gestione della Provincia e di Itea degli ultimi anni, che «vanta» più di 1.100 alloggi sfitti e non riesce più a rimettere in circolo nemmeno i cosiddetti alloggi di risulta, quelli che si liberano anno dopo anno, per il ricambio fisiologico degli assegnatari. Arriva infatti l’ennesimo allarme dell’assessora comunale Franzoia circa la necessità di adeguamento del finanziamento del progetto, oltre che dal Comune, che lo ha già inserito nella propria «variazione di bilancio» per 2 milioni e 400 mila euro, anche da parte della Provincia, per circa 6 milioni, per evitare l’ennesimo rischio di possibile rinvio, alle «calende greche», del progetto di riqualificazione di viale dei Tigli di S.Bartolomeo a Trento. La Uil, che segue da decenni la partita dell’edilizia pubblica abitativa trentina, segnala però, che l’intervento di via dei Tigli a S.Bartolomeo, che risale a quasi vent’anni fa (all’inizio erano previsti 98 alloggi a canone sociale al posto delle ex palafitte abbattute nel 2005), nel 2020, dopo tanti rinvii e ritardi, aveva finalmente ricevuto i finanziamenti e il via libera alla realizzazione da Provincia e Comune. Le opere erano poi presenti già nel Piano Strategico Triennale 2022-2024, ma la presidente Itea Gerosa ha dichiarato ieri al Corriere del Trentino come tutto sia stato spostato sul Piano strategico 2023-2025 per una necessità di integrazione del finanziamento, con il rischio però che si annullino anche i relativi fondi assegnati dello Stato negli anni passati. L’intervento del primo lotto, il secondo ormai scordiamocelo, prevede la costruzione nell’attuale parcheggio a lato della chiesa di quattro palazzine con 28 alloggi (contro i 98 iniziali) da destinare alla locazione a canone moderato e servizi, tra cui in particolare la nuova biblioteca a servizio della circoscrizione Oltrefersina, oltre a quattro spazi da destinare a uso commerciale.
Ci auguriamo che la giunta Fugatti risponda all’appello di Comune e Itea, integrando il finanziamento del Piano strategico 2023-2025 utilizzando parte di quel tesoretto di 57 milioni di euro del «fondo di riserva per spese impreviste» emerso dalla variazione di bilancio 2023 e dal quale immaginiamo si siano trovate anche le risorse per l’ennesimo bonus «contributo affitto», fino a 3 mila euro, per le famiglie che si rendono disponibili a trasferirsi in zone periferiche, al fine di contrastare lo spopolamento delle valli. Anche in questo caso, cambia l’assessore competente, ma non cambia la visione distorta e incompetente delle politiche abitative provinciali. Persino le categorie economiche che sostengono la giunta e ne approvano le linee politiche economiche e sociali hanno capito e chiesto interventi di edilizia pubblica sociale per le zone ad alta densità abitativa e turistica, non per quelle periferiche, al fine di incentivare l’arrivo e la permanenza di manodopera e ridurre così il costo degli affitti sul mercato libero e offrire possibilità di alloggio e residenza. Certo l’assessora è rimasta in compagnia di un buon numero di sindaci del Consiglio delle autonomie locali, che preferiscono provvedimenti estemporanei come questo — che farà la felicità di qualche affittuario e turberà l’eqUilibrio del mercato dell’affitto — piuttosto che rivendicare la rappresentanza degli enti locali nel Consiglio di amministrazione Itea, come prevedeva la legge 15/2005, o l’effettivo decollo dell’«Osservatorio dell’Abitare» dove analizzare ed elaborare proposte innovative e adeguate al modificato assetto sociale ed economico del nostro territorio, come il rilancio dell’housing sociale abitativo o altre forme di reperimento e investimento abitativo come la messa a disposizione di alloggi privati con contratto di disponibilità per il pubblico.

 

Scarica il pdf: CORRIERE, IL T Itea ART 040623