23 marzo 2017 – Trentino, Corriere del Trentino
«Ora chiarezza sugli assegni Naspi» I sindacati criticano l’accaduto e rilanciano sulla disoccupazione. Rossi: soluzione in tempi rapidi
Sindacati e Piazza Dante non hanno gradito il mancato recepimento da parte dell’Inps di una legge provinciale. Se Ugo Rossi si limita a dire che «l’importante è rimediare il prima possibile», Cgil, Cisl e Uil — già irritate per i ritardi nei pagamenti della Naspi (disoccupazione) — sono più severe. «In gioco c’è la credibilità dell’istituto» afferma Lorenzo Pomini.
In Provincia la notizia è stata appresa non senza irritazione. Non solo per la questione di merito, ma anche per il metodo. Pare che Inps, dopo essersi accorta dell’errore a seguito di segnalazioni, non abbia comunicato nulla a Piazza Dante, che si sarebbe mossa in autonomia per trovare riscontro del disguido. Il governatore, però, si tiene lontano dalle polemiche. «È evidente— dice — che certi errori non vanno commessi, ma ora ciò che è più importante è trovare una rapida soluzione e dare ai pensionati quanto loro spetta».
Anche il segretario generale della Cgil, Franco Ianeselli, non spara a zero, ma ricorda che quello delle pensioni è il secondo fronte apertosi in poche settimane. Resta da risolvere quello dei disoccupati. «Possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e dirci rassicurati dal fatto che il problema è in corso di risoluzione. Resta il fatto che non può considerarsi “normale” il fatto che una legge della Provincia autonoma venga ignorata. Si tratta di un errore che non ci lascia indifferenti e che non deve ripetersi. Non ci interessa puntare il dito contro i colpevoli, ma fare chiarezza in modo da evitare che qualcosa di simile possa ripetersi. Allo stesso modo — continua il segretario — la Cgil vuole che sia fatta chiarezza sui ritardi nell’evasione delle pratiche Naspi. Contiamo che il 29 ci venga spiegato perché Inps indica numeri così diversi da quelli dei patronati e soprattutto che si trovino soluzioni per ridurre l’attesa dei disoccupati».
Parte proprio da qui il segretario generale della Ui, Walter Alotti: «È il problema che ci preoccupa maggiormente. Il disoccupato, per definizione, non ha il tempo di attendere mesi perché gli venga garantito il dovuto sostegno al reddito. Anche ammettendo che non sempre tutta la documentazione fornita dai patronati sia completa, come è possibile che a Inps risulti che quasi tutte le pratiche Naspi siano completate in meno di trenta giorni?». Quanto allo scivolone sull’addizionale Irpef, per Alotti «il problema è la superficialità con la quale ha operato chi aveva la responsabilità di aggiornare i sistemi informatici». «Ora — aggiunge — l’importante è che l’errore venga ammesso e risolto». «Diciamo che quanto accaduto sulle pensioni è molto scocciante» attacca il segretariogeneraledellaCisl,Lorenzo Pomini. «Ricordo che stiamo parlando di anziani con redditi modesti per i quali ogni aiuto economico è importante. Certi errori non dovrebbero essere commessi». Pomini è critico anche per i tempi di reazione dell’Inps. «Se anche l’errore può capitare, lo si deve risolvere prima che siano passati tre mesi. Direi che l’istituto ha fatto un’altra brutta figura, che rischia di danneggiare la sua credibilità».
Come i due colleghi di Cgil e Uil, anche Pomini è in attesa del comitato regionale Inps del 29 marzo. «Occorre chiarire quali sono i tempi reali di elaborazione delle pratiche Naspi e capire come ridurli. Posso anche credere che un patronato si sia sognato tempi d’attesa così lunghi, ma che se lo siano sognato tutti mi pare francamente davvero poco realistico».
Scarica il pdf: Naspi ART 230317
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