9 gennaio 2017 – Trentino
E ora le Province vogliono l’Agenzia delle Entrate
Dellai: «Per ora siamo ad una bozza, presto programmeremo gli incontri» Penasa: «Tutta questa fretta può essere deleteria, senza i giusti correttivi»
La regionalizzazione del personale amministrativo della Giustizia, dal primo gennaio 2017, ha fatto da apripista. Approvata quella norma di attuazione dal Consiglio dei ministri, inizia la corsa per una nuova svolta nei rapporti tra Provincia e Stato: la delega alle Province di Bolzano e Trento delle funzioni sulle agenzie fiscali, in particolare i poteri di accertamento sulle irregolarità. Resterebbero esclusi solo i grandi contribuenti oltre i cento milioni di euro. «Adesso puntiamo alla norma sulle agenzie fiscali», è stato l’annuncio del presidente Arno Kompatscher, della Svp e del presidente della Commissione dei 12 Lorenzo Dellai.
Non è una novità: la bozza di norma di attuazione è in discussione dal 2015. A fare scattare la corsa è stata l’approvazione della norma sulla Giustizia e la prospettiva di elezioni politiche anticipate. I partiti della maggioranza regionale provano a incassare la norma prima che cada il governo. Dalla loro parte hanno il peso politico dei senatori del Gruppo per le autonomie, voti importanti per la maggioranza in aula. «Questa fretta è pericolosa, perché rischiano di saltare i correttivi che di solito i ministeri riescono a inserire nelle norme di attuazione più spericolate. Anche la norma sul personale della Giustizia è stata migliorata rispetto alla bozza iniziale. Se diventa una gara contro il tempo, c’è il rischio che la norma di attuazione venga approvata attraverso una trattativa esclusivamente politica con il governo», argomenta Franca Penasa, componente della Commissione dei Dodici e voce critica.
Lo schema della norma di attuazione, firmato dai presidenti Arno Kompatscher e Ugo Rossi, è stato inviato nel luglio 2015 alla Commissione dei 12 e al ministero per gli Affari regionali. Da allora è iniziata una discussione con i ministeri interessati ma, avvisa Dellai, «siamo ancora allo stadio di bozza, non c’è nulla di più concreto. Nei prossimi giorni decideremo il calendario delle prossime sedute della commissione paritetica». Le Province potrebbero aspirare alla delega su tutte le agenzie fiscali statali presenti sul territorio. Dopo una serie di accorpamenti si tratta di Agenzia delle entrate e Agenzia delle dogane.
La bozza di norma parla ancora di «agenzie fiscali», ma la partita si giocherà solo sulla Agenzia delle entrate. Si parla di oltre 200 persone previste in organico solo a Bolzano, «con però circa cento posti scoperti da troppo tempo», segnala Michele Buonerba, segretario provinciale della Cisl. Per questo motivo i sindacati altoatesini guarderebbero con favore alla provincializzazione, mentre Cgil, Cisl e Uil di Trento hanno firmato una norma durissima, che mette in guardia dal rischio di un condizionamento dei controlli, a causa dei rapporti tra mondo politico ed imprenditoriale.
La delega alla Provincia per l’Agenzia delle entrate significherebbe soprattutto la gestione delle attività di accertamento su irregolarità ed evasioni fiscali, spesso in collaborazione con la Guardia di Finanza. La riscossione è organizzata infatti a livello centrale. In Provincia replicano alle critiche ricordando che, anche in tema di controlli, le Agenzie delle entrate operano sulla base di piani di accertamento fissati a livello nazionale. Oltre alla «provincializzazione» del personale delle agenzie, la norma prevede che la Provincia si faccia carico della manutenzione e gestione degli immobili e della attività amministrativa e organizzativa di supporto alle commissioni tributarie provinciali, escluso il personale di magistratura.
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