26 agosto 2020 – Corriere del Trentino

Ora test rapidi anche per nidi e asili. E mascherine sui bus già da tre anni. Caos sierologici, la Provincia risolve l’inghippo. I sindacati: «Bene, ma è tardi». Analisi pure ai supplenti

TRENTO Un tam tam di telefonate e messaggi tra insegnanti ed educatori in cerca di conferme, poi la comunicazione ufficiale: anche il personale dei nidi e delle scuole dell’infanzia equiparate potranno sottoporsi ai test rapidi per verificare se si è venuti o meno in contatto con il virus Sars-Cov-2 e se si sono sviluppati gli anticorpi. Dopo il caos sui test sierologici, scoppiato lunedì (Corriere del Trentino di ieri ndr), la Provincia ha aggiustato il tiro e ha risolto l’inghippo. Ma ora arrivano nuove regole in vista del rientro a scuola, i bambini dovranno indossare la mascherina durante i viaggi con il pullmino a partire dai tre anni.
Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha firmato una nuova ordinanza che stabilisce le linee guida per lo svolgimento dei servizi socio educativi pubblici e privati dedicati alla prima infanzia e alle scuole dell’infanzia (dalla rilevazione della temperatura corporea alla gestione di eventuali casi sospetti, senza dimenticare il distanziamento e ricambi d’aria), oltre che per la partecipazione del pubblico agli eventi sportivi e dei fedeli alle celebrazioni liturgiche che si svolgono nelle chiese di culto cattoliche. Il dispositivo di sicurezza è obbligatorio anche per tutte le persone presenti nel raggio di 50 metri dal punto di ingresso e uscita degli edifici scolastici, religiosi e degli impianti sportivi, laddove si rischiano assembramenti come, ad esempio, al momento dell’entrata o dell’uscita di alunni e studenti. da scuola.
Le nuove regole arrivano lo stesso giorno della notizia sui test rapidi al personale scolastico «dimenticato». Una notizia che educatori e insegnanti stavano aspettando con una certa trepidazione, considerati i tempi e i dubbi, dopo la scoperta di essere stati esclusi dagli elenchi . Una «dimenticanza» che aveva fatto infuriare i sindacati. Ieri la Provincia ha aggiornato «gli elenchi del personale dei nidi e delle scuole materne paritarie — fa sapere — e quindi si conferma che l’adesione, su base volontaria, è possibile anche per queste categorie di professionisti». È stata diffusa una circolare del Dipartimento istruzione e cultura che è stata recapitata a tutte le istituzioni scolastiche e formative. Ciò significa che già da oggi chi vorrà sottoporsi al test rapido lo potrà fare prenotandosi attraverso il sistema FastTreC oppure rivolgendosi al proprio medico di medicina generale se ha aderito alla campagna di screening. «L’inserimento, seppure tardivo, del personale dei nidi e delle equiparate negli elenchi per i test rapidi è una buona notizia, ma mi stupiscono le tempistiche e abbiamo pure dovuto sollecitare la conferma perché fino a ieri (lunedì per chi legge ndr) non si sapeva niente», spiega Marcella Tomasi, segretaria regionale della Uil Fpl. «Questa mattina (ieri ndr) il coordinatore pedagogico ha girato l’informativa agli insegnati — precisa — ma alle insegnanti delle scuole dell’infanzia equiparate non è ancora arrivata. Per ora sono state informate le associazioni». Preoccupano i nidi. «I Comuni sono stati informati, ora stiamo dando comunicazione al terzo settore, ma alla riapertura manca pochissimo e non so se faranno una campagna informativa adeguata».
Non nasconde l’amarezza per la «gestione zoppicante» della ripartenza delle scuole e degli asili nido la segretaria generale della Cisl Scuola del Trentino, Stefania Galli. «Meglio tardi che mai, ma è troppo tardi. Non riesco a comprendere questa faciloneria, c’è troppa incertezza. Siamo a pochi giorni dalla riapertura non c’è un punto fermo, se a loro questo basta buon per loro, a me no». E aggiunge: «Hanno dimenticato 138 scuole di cui la Provincia è responsabile. Poi ci sono gli asili nido, è da mesi che ci pressano dicendo che bisogna riaprirli il prima possibile e poi se li dimenticano? Sono davvero delusa». Trasporti, spazi, organizzazione e turni degli insegnanti: ci sono ancora troppe incognite secondo la Cisl. «Siamo esattamente come l’8 giugno scorso quando ci hanno detto: si riaprono tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi i nidi. Ci sono tanti aspetti ancora poco chiari a partire dai trasporti. Non si può improvvisare».
Ma la ripartenza non è l’unica preoccupazione degli insegnanti. Cosa accadrà durante l’anno? Serve un monitoraggio costante ad avviso del personale scolastico. «È vero che i test sierologici non sono così precisi, ma vanno ripetuti anche durante l’anno — ragiona Tomasi — e servono anche i tamponi. Tutti sanno che i bambini sono un veicolo spesso asintomatico e sono soggetti a febbre e raffreddori».
Nel frattempo sempre ieri sono arrivate nuove adesioni da parte dei medici di medicina generale alla campagna di screening e sembra si stia risolvendo anche il problema dei kit dei test rapidi. A molti sanitari non erano arrivati, avevano denunciato i sindacati. Un ritardo nella distribuzione, a quanto pare, che sarebbe stato risolto. Da oggi, inoltre, sarà possibile effettuare i test sierologici rapidi non solo nel Centro per i Servizi Sanitari di Trento, ma anche negli altri undici punti di prelievo (Arco, Borgo, Cavalese, Cles, Mezzolombardo, Pergine, Pozza di Fassa, Rovereto, Tione, Tonadico e Trento Crosina Sartori). Gli esami sierologici ai supplenti, fanno sapere dall’Azienda sanitaria, saranno garantiti anche dopo l’inizio della scuola.

 

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