22 dicembre 2016 – Corriere del Trentino

Pediatri, nessuna domanda per Cavalese Bando scaduto, si spera nelle richieste via posta. Contratto sanità bloccato

TRENTO Il termine per la presentazione delle candidature scadeva ieri alle 12: in risposta al bando di mobilità per trasferimenti da altre regioni di pediatri da assegnare al punto nascita di Cavalese, all’Azienda sanitaria non è pervenuta alcuna domanda, ma una dovrebbe arrivare a mezzo posta. In attesa di verificarne la ricezione, il direttore generale Paolo Bordon spera «in qualche altra manifestazione di interesse» rispetto al bando appena chiuso. L’ha riferito a margine del tradizionale scambio degli auguri con i dipendenti dell’Azienda sanitaria, al quale ha preso parte ieri per la prima volta. Al termine di «un anno impegnativo, fatto di mesi di lavoro intenso», Bordon guarda agli obiettivi futuri: «Integrare maggiormente le funzioni che svolgiamo negli ospedali con quelle del territorio — spiega — rendendo capillari i servizi domiciliari nelle comunità e allo stesso tempo valorizzando l’alta specialità, che deve essere concentrata negli ospedali hub di Trento e Rovereto». Quanto a Cavalese, la sorte del suo punto nascita rimane ancora incerta: «Ci aspettiamo l’arrivo di più di una domanda di trasferimento — commenta il direttore — anche perché una non sarebbe sufficiente. Esiste pure la possibilità di partecipare a tempo determinato, e anche in questo caso abbiamo una domanda, alla quale si aggiungono i medici della graduatoria a tempo indeterminato. Per il momento potremmo contare su tre unità, ma sappiamo che sono poche: dobbiamo sperare che arrivi qualche altra domanda per il bando in scadenza oggi (ieri, ndr)». Lo stesso Bordon, dalle colonne del Corriere del Trentino, poco meno di un mese fa lo aveva definito «l’ultima chance» per mantenere aperto Cavalese.

«L’integrazione con il territorio e la riorganizzazione dell’Apss» sono le «sfide» da affrontare nell’immediato futuro anche per l’assessore Luca Zeni: «Sarà una fase ulteriore di stimolo e messa in gioco — afferma — ma i feedback che ricevo dicono che negli ultimi mesi la nuova direzione intrapresa ha reso il clima di lavoro positivo e stimolante». Nell’ambito del percorso sperimentale di 30 mesi che dovrebbe consentire, a regime, un risparmio di 1,2 milioni di euro, anche la riduzione delle figure dirigenziali amministrative da 41 a una trentina dovuta, soprattutto, «a una massiccia fuoriuscita per pensionamento»: «Sarà importante far crescere le nuove leve per garantire il passaggio di testimone — conclude Bordon — Andranno a ricoprire incarichi che dal punto di vista economico peseranno di meno rispetto a un passato più ricco».

Sempre nel settore sanità, ieri all’Apran era prevista la firma del contratto della sanità che coinvolge oltre 6.000 infermieri. Nursing up e Uil, che avevano firmato l’accordo preliminare, non si sono presentate, richiedendo approfondimenti. «C’è il rischio che salti tutto», dice Pierachille Dalledonne (Cisl), unico sindacato a non aver siglato il preliminare.

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