l’Adige – 02 ottobre 2022

«Per le concessioni il ddl non basta serve la delega piena al Trentino”

«La decisione di provare a prorogare le concessioni idroelettriche è pienamente condivisibile. Non possiamo non osservare però la contraddizione di questa scelta visto che piazza Dante solo poco tempo fa aveva dato il via libera alle gare per il rinnovo delle medie derivazioni. Oggi si compie un passo nella direzione opposta che va salutato con favore perché si cerca di superare, in una fase complicatissima per le aziende idroelettriche, lo scoglio del rinnovo a breve termine delle concessioni». Questa la presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil sul tema dell’idroelettrico.
«Se il fine è giusto, il metodo però è molto pericoloso. Lo stesso presidente Fugatti ammette che la proroga prevista dal disegno di legge varato dalla Giunta è fortemente a rischio di impugnazione, non solo del Governo, ma anche dei privati che volessero partecipare alle future gare. Va rilevato tra l’altro che a livello nazionale, siamo di fatto isolati come Provincia nella richiesta di proroga, in quanto Lombardia e Veneto hanno tutto l’interesse di bandire le gare per fare cassa, mentre in Alto Adige il problema non sussiste perché la società totalmente pubblica Alperia detiene le concessioni fino al 2040. Per questo motivo sarebbe utile avviare subito un confronto col Governo sulla falsa riga di quanto successo per l’A22 e concordare il varo di una vera e propria norma di attuazione che conceda una delega piena al Trentino sul tema energia, a partire dalla gestione dell’idroelettrico, ma guardando anche al futuro di un sistema integrato delle rinnovabili (dalle biomasse al fotovoltaico passando anche per le future tecnologie legate all’idrogeno) che avranno come fulcro le comunità energetiche e forme di produzione che devono essere sempre più articolate e sostenibili».

 

 

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