Corriere del Trentino, Il T – 16 marzo 2024

«Persone, non robot: il tecno-ottimismo va verificato nei fatti»

Gli anarchici, il gruppo da cui ci si aspettava le azioni più eclatanti contro il G7, hanno organizzato un presidio in piazza Duomo, tra le 17.30 e le 19, quando il vertice era già finito. Erano sessanta al massimo. E per di più mischiati con esponenti del mondo No Tav/pacifista/pro-Palestina che gravita attorno alla facoltà di Sociologia. «Israele usa l’IA per il genocidio a Gaza!», gridavano gli attivisti.
Più composto e istituzionale, è stato il presidio di Cgil, Cisl e Uil che, a metà mattina, insieme all’Unione degli universitari, avevano convocato telecamere e cronisti davanti alla chiesa di San Pietro. Una trentina di persone tenevano in mano un manifesto intitolato «Persone, non robot». «Opporsi all’innovazione è inutile» spiegava il segretario della Cgil Andrea Grosselli. «Ma l’ondata di tecno-ottimismo cui stiamo assistendo va verificata nei fatti. Se guardiamo la storia, le cose non sono andate sempre per il verso giusto. Le varie rivoluzioni industriali hanno avuto impatti devastanti dal punto di vista sociale e ci sono voluti decenni per correggerne gli errori». Walter Alotti e Michele Bezzi, di Uil e Cisl, hanno concluso il ragionamento: «La trasformazione tecnologica va bene, ma deve essere governata e regolamentata».
Claudia Scandola, di Udu, studentessa di ingegneria informatica, vorrebbe un’Ia «inclusiva e rispettosa dei diritti» e chiede programmi scolastici che permettano ai giovani di affrontare il mondo moderno. Parole, queste, che i sindacati di base giudicano troppo perbeniste. «Quando in Italia proporranno una legge sulla schiavitù, Cgil Cisl e Uil si trattare sul peso delle catene!», dicevano nelle stesse ore gli esponenti di Cub e Sbm in piazza Fiera. A guidare la piccola folla — un’ottantina di persone, in totale — c’era Ezio Casagranda, già passato per i movimenti no vax, no green pass, no war. «Ormai mi chiamano Mister No», ammetteva al megafono. Alle nove del mattino era già lì, a distribuire volantini. Ha parlato a lungo contro l’e-wallet, il sindaco Ianeselli, il controllo sociale, «i sette pagliacci arrivati oggi a Trento», l’intelligenza artificiale utilizzata per scopi militari, l’automazione che porterà solo disoccupazione». «Perderanno il lavoro anche i giornalisti» ha detto a un certo punto il compagno Ezio. «Visto quello che scrivono, devo dire che non sarà una grave perdita».

 

 

Scarica il pdf: CORRIERE, IL T IA 160324