16 maggio 2018 – Trentino

E-Pharma, dipendenti in stato di agitazione

Un mese fa l’annuncio del maxi–investimento di azienda e Provincia. La Uiltec: «Turni insostenibili»

«Turni quotidiani di 9 ore e mezza sono insostenibili, anche di fronte al progressivo scadimento della qualità del lavoro e delle retribuzioni. Cinque lavoratori si sono licenziati negli ultimi mesi. Tutto ciò nonostante il finanziamento da 2 milioni e mezzo concesso dalla Provincia appena un mese fa». Così Uiltec e le Rappresentanze sindacali unitarie di E-Pharma annunciano lo stato di agitazione per lunedì 21 maggio. Sono circa 80 (su 160) i lavoratori che manifestano sotto gli uffici dell’azienda. Sottolineano come sia «la prima agitazione in 25 anni di E-Pharma». La Uiltec ha proclamato lo stato di agitazione per lunedì a partire dal turno di notte fino a conclusione della giornata, al fine di riaprire la trattativa e di portare l’orario di lavoro a 8 ore e 25 minuti. Si sottolinea anche l’«assurdità» delle pause-pranzo: «Chi sta finendo il turno della mattina farebbe “pausa-pranzo” alle 15, subito prima di tornare a casa, mentre chi fa il turno del pomeriggio fino a mezzanotte, avrà “pausa-pranzo” alle 14:30, subito prima di mettersi ai macchinari». Alan Tancredi, segretario confederale Uil del Trentino, descrive la situazione: «L’azienda ha proposto un orario di 12 turni da 9 ore e 30 minuti, che non hanno paragone con le altre realtà industriali del Trentino, dove si lavorano le classiche 8 ore. Questo consente un adeguato ritmo al lavoratore e gli permette un maggior equilibrio tra lavoro e sfera familiare». Tancredi ricorda come questa stessa proposta sia già stata bocciata nel maggio 2017: «I lavoratori si sentono presi in giro, la dirigenza ci costringe a ricominciare tutto da capo. Per noi è offensivo, perché è segno che l’azienda non ascolta i lavoratori». Tancredi riflette sulla «legalità» dell’accordo: «Potrebbero emergere aspetti di illegalità, dovrà stabilirlo un giudice, ma dal punto di vista sindacale ci vuole una risposta basata su un accordo tra le parti».

Renato Bontempo, rappresentante Rsu di E-Pharma, sottolinea come l’azienda non abbia fatto passi in direzione dei lavoratori nonostante il finanziamento da 2,5 milioni in tre anni concordato dalla Provincia per espandere gli organici e migliorare le tecnologie: «Non ci siamo opposti a quell’accordo, nonostante i sindacati non siano stati coinvolti nella trattativa. Per venire incontro all’azienda abbiamo rinunciato a 13 giorni di ferie l’anno ed ancora nessun segnale positivo dai vertici. Per questi motivi concorderemo uno sciopero, per trattare nuovamente il contratto in scadenza a giugno». Willy Moser, rappresentante Rsu, evidenzia come negli ultimi anni il trattamento salariale dei lavoratori di E-Pharma sia peggiorato: «Ci sono state tolte 116 ore di permesso l’anno e il sabato è passato da paga straordinaria a ordinaria. Come si fa a chiedere ad una madre di famiglia di fare un orario simile, per di più con questi trattamenti economici? A causa degli orari insostenibili, già cinque lavoratori si sono licenziati negli ultimi mesi, finendo talvolta a fare lavori meno pagati».

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