21 luglio 2017 – Trentino
«Il Piano di accumulo è solo per i ricchi»
La Uil contesta la misura individuata dalla Provincia per sostenere gli studi all’Università dei giovani
La Uil contesta i piani di accumulo ideati dalla Provincia per sostenere gli studi all’università dei figli. «E’ una misura per ricchi», spiega Walter Alotti, segretario generale Uil che poi aggiunge: «Solo una famiglia ricchi può pensare di mettere da parte adesso 50 euro al mese per gli studi universitari dei figli. Sarebbe molto meglio pensare a borse di studio basate sul merito e sull’Icef». Alotti poi analizza nel merito la misura voluta dall’assessora Sara Ferrari: «La Giunta ha scelto la strada del “Contributo provinciale per Piano di Accumulo”. E’ una soluzione interessante e ci auguriamo che al suo decollo, quest’autunno, non si riveli un flop. Avremmo perso un altro anno e saltato un altro giro rispetto a quelle misure, certo un po’ più costose, in vigore qualche anno fa di cui chiediamo da tempo il ripristino. Continuiamo a pensare che le famiglie, specie quelle di fascia economica medio – bassa, purtroppo non hanno spesso nemmeno i mezzi culturali per programmare adeguatamente un percorso lungo con un approdo lontano e incerto come quello universitario. E recenti ricerche statistiche informano come vasti strati della popolazione debbono risparmiare sulla salute: dalle visite specialistiche agli interventi ed alle cure. Figuriamoci sull’istruzione. Bene perciò l’idea di della Giunta di utilizzare risorse aggiuntive per incentivare il tasso di iscrizione all’università, indice della qualità del territorio. Ma se alla prova dei fatti questi Piani di Accumulo, e ci auguriamo di sbagliare, non dovessero funzionare si utilizzino quelle risorse e se ne trovino delle altre per ripercorrere una strada già intrapresa E’ proprio nelle scuole superiori, dove a breve partirà il modello “scuola-lavoro”, che vanno rafforzati percorsi di orientamento professionale e, più in generale, al proseguimento degli studi superiori. Infine un altro auspicio. L’istituzione, anche in Trentino, come in Alto Adige, di un Osservatorio che studi l’andamento dei fabbisogni professionali del sistema economico e culturale provinciale, che coinvolga ovviamente fra gli attori principali l’Ente pubblico (assessorati all’istruzione, alla ricerca ed al lavoro), Università ed Opera universitaria ed il mondo delle imprese e del lavoro (agenzia del lavoro e camera del commercio)».
Scarica il pdf: Piano di accumulo ART 210717
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