21 aprile 2019 – Corriere del Trentino
Più soldi ai dipendenti comunali. Turni di notte: 20.000 euro ai vigili
Ventimila euro da destinare all’incentivo per il personale della Polizia locale impegnato nel turno dalle ore 21 alle 3 del mattino, finanziato dalla Provincia nell’ambito dell’estensione dei servizi del Progetto sicurezza e altri 25.000 per riconoscere l’impegno dei dipendenti comunali coinvolti nei processi di digitalizzazione. È quanto ha stanziato la giunta di Alessandro Andreatta approvando l’ipotesi di accordo sottoscritta alla fine di marzo con Cisl, Uil e Fenalt (la Cgil non ha firmato) relativa alle modalità di utilizzo delle risorse del Fondo per la riorganizzazione e l’efficienza gestionale (Foreg).
Costituito da due quote, una per il raggiungimento degli obiettivi generali e una per quelli specifici, il Foreg è disciplinato dal contratto collettivo di lavoro del personale non dirigenziale del comparto autonomie locali: l’ipotesi di accordo sottoscritta da Comune e sindacati prevede di destinare l’80% del Fondo al finanziamento della quota obiettivi generali e di integrare il rimanente 20% per gli obiettivi specifici con quasi 45.000 euro derivanti dai residui degli anni precedenti e dalle presenze in servizio del 2017 e con i 45.000 euro destinati a Polizia locale e digitalizzazione. In totale le risorse complessive a disposizione per il finanziamento degli obiettivi specifici (volti a incentivare la flessibilità e determinate attività gravose, rilevanti o traguardi particolari delle strutture) dovrebbero ammontare a quasi 373.000 euro. A ogni Servizio viene attribuito un budget definito dalla Direzione generale tenendo anche conto del numero dei dipendenti, delle risorse Foreg attribuite in passato e sulla base dell’ipotesi di accordo e di esigenze particolari: ogni dirigente dovrà proporre almeno un obiettivo orientato al miglioramento della qualità o della quantità dell’attività svolta o dei servizi erogati. L’importo riconoscibile a ogni dipendente va da un minimo di 100 euro a un massimo di 1.000 in base all’«effettivo apporto individuale al raggiungimento dei risultati» tenendo conto «dell’autonomia operativa, della flessibilità dimostrata, della capacità di assolvere impegni gravosi e/o rilevanti e dell’efficacia del contributo dato». Secondo la Cgil, tuttavia, «c’è carenza di trasparenza nella gestione dei “progetti speciali”: il contratto di lavoro prevede che le figure professionali coinvolte siano indicate, mentre nell’accordo c’è solo la previsione che “tutto il personale è potenzialmente coinvolto”». Troppo generico per il sindacato di via dei Muredei, che non ha firmato.
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