l’Adige – 03 luglio 2022

Pneumologia, mancano 5 medici su 11

Nel reparto di Pneumologia, un’eccellenza dell’ospedale di Arco, in prima linea contro il Covid, operano adesso, oltre al primario, 6 medici invece degli 11 previsti in organico, praticamente la metà. Due assenze dipendono da ragioni contingenti, una maternità e una malattia, ma le altre tre sono di personale andato in pensione o assunto in altre strutture sanitarie e non sostituito. Questa situazione comporta per i professionisti rimasti un carico di lavoro che raggiunge e supera le 60 ore settimanali. Le loro ferie estive sono a rischio, se non si vogliono ridurre i servizi al cittadino. Il paradosso è che il concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di due medici a Pneumologia è stato fatto ad aprile e ha visto due vincitori.
Che però non sono stati ancora chiamati al lavoro.
Per i sindacati questa è la conferma che l’ospedale di Arco è trascurato da Provincia e Azienda sanitaria: dopo Pronto soccorso, sovraccarico per i turisti estivi, Radiologia, Psichiatria, un altro reparto sotto pressione per mancanza di personale. «La situazione è pesante – afferma Giuseppe Varagone, segretario della Uil Flp Sanità – I problemi di Pneumologia si aggiungono al Pronto soccorso dove i 4 medici che fanno le notti sono disperati e non ci sono risposte proprio ora che raddoppia l’utenza per i turisti, a Radiologia dove non c’è più il medico nei fine settimana, alle carenze di operatori a Psichiatria».
Pneumologia di Arco è stato in questi due anni il reparto di eccellenza nella lotta al Covid ma comprende molti servizi: dal reparto con 20 posti letto all’ambulatorio di diagnostica oncologica, dalla broncoscopia al servizio del sonno, quello che si occupa delle apnee notturne, dall’ambulatorio per l’asma grave alle attivazioni dell’ossigenoterapia domiciliare. Se non altro, le forme di Covid di questo periodo non richiedono di norma interventi sull’apparato respiratorio e quindi non ci sono pazienti Covid in reparto. Per il resto il lavoro è tanto e gli operatori sono sotto pressione.
I problemi sono cominciati nell’estate 2021 quando i pensionamenti portarono i medici da 11 a 9, più il primario Romano Nardelli che non si risparmia nelle attività operative. Ma le difficoltà maggiori sono arrivate negli ultimi due mesi: uno pneumologo è andato via per altro incarico, una dottoressa è in maternità, un altro professionista è in malattia. Per giunta, ci sono da fare sostituzioni al Pronto soccorso carente di personale. In questo periodo i medici arrivano a fare 60 ore di lavoro la settimana e rischiano di dover saltare le ferie se non arrivano altri operatori. Tutto questo accade nonostante a gennaio sia stato bandito il concorso per due nuovi medici nel reparto, per la precisione «nel profilo professionale di dirigente medico nella disciplina malattie dell’apparato respiratorio presso l’unità operativa multizonale di Pneumologia di Arco». Ad aprile ci sono state le prove d’esame con la graduatoria dei due vincitori. Ma ad oggi l’assunzione non c’è ancora stata. Alle richieste di chiarimenti provenienti dall’ospedale arcense finora da Trento non è stata data risposta. «Evidentemente l’Azienda sanitaria e la Provincia non riescono a tenersi i medici – dice Varagone – Per quanto riguarda infermieri e operatori socio-sanitari, anche qui i numeri sono tirati, le assunzioni andrebbero potenziate soprattutto per il periodo estivo. Preoccupa questa situazione di Arco, sembra che per la Provincia sia un ospedale al capolinea».

Scarica il pdf: ADIGE sanita ART 030722