30 maggio 2017 – Trentino
«Pochi poliziotti e ferie: carcere a rischio collasso»
L’allarme del Sappe: da giugno sono a rischio anche i giorni di riposo degli agenti E giovedì ci sarà un sit in di protesta del personale al commissariato del governo
«Una situazione, alle porte del piano ferie estivo, talmente grave da prevedere, a breve, il collasso della stessa, dal punto di vista della sicurezza». A parlare in questi termini del carcere di Trento è il Sappe locale. Che spiega che sono già stati negati congedi ordinari richiesti nel periodo che precede le fasce previste dal piano ferie e che la «grave carenza organica a partire dalla prossima programmazione del mese di giugno, comporterà la garanzia della concessione dei riposi settimanali ai poliziotti solamente previo soppressione di posti di servizio essenziali».
Il sindacato del Sappe ha evidenziato come punti critici la «carenza cronica di personale di polizia penitenziaria giunta oltre al 40% (la più alta del Triveneto), con presenti 124 unità, a fronte delle 214 previste, con una carenza di ben 90 unità e il numero dei detenuti, ad oggi pari a 335, a fronte di una capienza prevista da accordo Stato-Provincia di 240 posti detentivi (con un aggravio ancora di ben 100 utenti)».
Il sindacato spiega inoltre che «in assenza di urgenti provvedimenti in merito (assegnazioni, distacchi, interpello nazionale straordinario), non si può fare altro che prevedere l’implosione della struttura a brevissimo, con grave rischio di compromissione dell’ordine e della sicurezza della stessa e l’assenza di medico e di infermiere di notte (fascia oraria 21-7) con obbligo di screening di controllo di detenuti con patologie cliniche gravi rimesse alla polizia penitenziaria, che in caso di bisogno si vede costretta a contattare e distogliere la guardia medica, in servizio per la cittadinanza».
Intanto Uil-pa Sinappe Cisl-fp e Uspp cnpp hanno organizzato per giovedì un sit in di protesta davanti al commissariato del governo. Dalle 9.30 alle 11.30 agenti della polizia penitenziaria muniti di fischietti e bandiere manifesteranno la problematiche che, purtroppo, non sono nuove vissute da chi in carcere ci lavora. Una manifestazione, viene spiegato, organizzata per «sensibilizzare le istituzioni sull’insostenibilità lavorativa in cui oggi stanno operando i poliziotti penitenziari di Trento senza diritti e soprattutto con notevoli rischi di sicurezza per gli stessi, gli operatori e l’utenza». Problemi che possono essere riassunti nella carenza di organico, in colleghi che continuano ad andare in pensione o distaccati e trasferiti in altri istituti, e mai sostituiti, oltre al perdurante sovraffollamento dei detenuti, la struttura penitenziaria è proprio in ginocchio».
Scarica il pdf: carcere ART 300517
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