15 settembre 2017 – Trentino

«Poste, così sparisce il servizio universale»

L’annuncio delle Poste a singhiozzo (tra ottobre e dicembre partirà in 35 Comuni trentini il regime di recapito a giorni alterni, come abbiamo scritto sul Trentino di ieri) ha sollevato le proteste dell’opposizione in consiglio provinciale e dei sindacati. Sul fronte politico hanno preso posizione i consiglieri provinciali Claudio Cia (Agire) e Filippo Degasperi (M5S) criticando la giunta provinciale. Sul fronte sindacale è intervenuto invece Lorenzo Decarli (Uilpost) con una riflessione sul fatto che in questo modo viene meno il servizio pubblico universale che dovrebbe al contrario essere garantito: «È una vita che diciamo che è stato un errore trasformare un servizio in una “spa” che naturalmente segue logiche di profitto. Su questo fronte a Bolzano una soluzione è stata trovata (con l’intervento della Provincia) mentre da noi la politica è stata sorda e ha fatto finta che non ci fosse il problema. Ora i nodi sono arrivati al pettine e il servizio universale (per cui lo Stato continua a pagare) non sarà garantito alla stessa maniera per tutti i cittadini che saranno divisi tra serie A e serie B».

Ma ancora senso, nell’era dell’email, investire nel recapito quotidiano? «Faccio notare – continua Decarli – che lo Statoc ontinua a pagare Poste Italiane, ma soprattutto che come sanno tutti i portalettere c’è sempre una quota di corrispondenza che arriva nelle cassette postali ogni giorno».

Sul fronte occupazionale non si registra invece una grande preoccupazione da parte dei sindacati: «Ci sono accordi di ricollocazione del personale verso altri servizi, ma la realtà è che gli organici sono già stati alleggeriti in passato, anche attraverso una serie di esodi incentivati, e con questa riorganizzazione non ci sarà personale in esubero».

Scarica il pdf: poste ART 150917