17 marzo 2020 – Corriere del Trentino
Poste, dipendenti e sindacati sulle barricate «Senza gel e mascherine: così chiudiamo»
TRENTO «Mancano mascherine, gel igienizzanti: così non si può lavorare». È dura la presa di posizione dei sindacati verso Poste Italiane, azienda che, stando a quanto affermano Daniela Tessari (Slc Cgil), Catia Pancin (Slp Cisl) e Lorenzo Purin (Uilposte) «ancora non ha applicato per intero il Protocollo nazionale per il contrasto alla diffusione del covid-19 nonostante le numerose diffide mettendo così a rischio la salute dei propri lavoratori e lavoratrici».
«Le mascherine — spiega Tessari — sono arrivate tra giovedì e venerdì e non sono tra quelle a lunga durata, quindi sono già esaurite». Gel disinfettanti poi sono spuntati solo in qualche ufficio dei 190 che punteggiano il territorio provinciale. «E spesso dipendenti o direttori hanno agito individualmente per procurarli e metterli a disposizione dei clienti all’ingresso» prosegue Purin.
«I postali non si sentono in sicurezza — proseguono i tre sindacati— ma nonostante questo hanno finora svolto con sacrificio tutti i servizi di Poste spa. A oggi, Poste Italiane, a parte la riduzione del 50% del personale operante nelle sue strutture, non ha ancora applicato tutte le misure emergenziali previste dai decreti emanati dal Governo: siamo molto lontani dall’ottenere dispositivi di sicurezza (mascherine, gel e guanti monouso) in numero sufficiente per tutti i lavoratori che ogni giorno hanno contatto con il pubblico, siano essi applicati di sportelleria o addetti al recapito». E in città alcune dipendenti, pur di tutelare la propria salute e quella dei colleghi e dei clienti si sono messe a fabbricarsi le mascherine da sole, armate di pazienza e carta da forno.
«In alcuni casi, la sanificazione degli uffici e delle strutture postali del nostro territorio non è ancora stata effettuata nemmeno una volta» proseguono. Sanificato ieri invece il settore dell’ufficio di Trento nord dove lavorava una familiare di una persona risultata positiva al Covid-19: l’intero personale del settore è stato posto in quarantena e lavora da casa laddove possibile. «Per quanto attiene l’obbligo di presidio delle attività di Poste — proseguono i sindacati nella loro nota all’azienda —in favore del Paese, le scriventi chiedono che in questo momento siano garantiti i soli servizi pubblici essenziali individuati ex legge».
«La paura ovviamente — prosegue Pancin — è tanta». Anche perché la gente non rinuncia a recarsi presso gli uffici anche per motivazioni non urgenti: «Capiamo chi deve ritirare un atto giudiziario o la pensione, ma non chi invia un bollettino per un’associazione». In un ufficio postale della città, ieri, i dipendenti hanno dovuto addirittura chiamare i carabinieri: troppi i clienti, troppo accalcati, nessun rispetto delle disposizioni governative. Per questo i sindacati lanciano anche un appello alla cittadinanza: «Andate negli uffici postali solo per necessità, mantenete le distanze stabilite dai protocolli sanitari e attendete il vostro turno all’esterno degli uffici e, soprattutto, rispettate i lavoratori e le lavoratrici che con grande senso di responsabilità stanno garantendo il servizio». Se tali misure non saranno rispettate, Slc Cgil, Slp Cisl e Uilposte annunciano fin da ora che si attiveranno «fino a chiedere la sospensione dell’attività lavorativa nei siti carenti delle disposizioni varate per la sicurezza».
Intanto l’azienda ha illustrato il proprio piano di contingentamento, «garantendo il servizio con un numero omogeneo di uffici postali aperti in proporzione agli abitanti di ciascun Comune; sono dunque contingentate le aperture pomeridiane degli Uffici aperti su doppio turno e di quelli aperti solo al mattino. Inoltre, nei Comuni con un unico ufficio postale, l’apertura avviene a giorni alterni». Quindi gli uffici postali di Mezzolombardo, Riva del Garda, Arco, Cles, Pergine e Trento 1 solitamente con orario a doppio turno (apertura dalle 8.20 alle 19.05) osservano in gran parte un’apertura monoturno (dalle 8.20 alle 13.35). L’ufficio di Trento 2 (via Gazzoletti) è aperto dal lunedì al venerdì dalle 13.35 alle 19.05, mentre il sabato solo la mattina. Rimangono invariati gli orari degli uffici postali di Trento e Rovereto. Trentaquattro uffici postali su 190 sono chiusi: Bondo, Calavino, Centa San Nicolò, Cimego, Cunevo, Daone, Dorsino, Fiera di Primiero, Gardolo, Grumes, Madonna di Campiglio, Marter, Martignano, Molina di Ledro, Monclassico, Montagne, Motorizzazione, Nanno, Oltresarca, Padergnone, Pozza di Fassa, Prade, Ravina, Sarche, Serrada di Folgaria, Serravalle all’Adige, Sopramonte, Terlago, Trento 12, Trento 6, Trento 9, Tuenno, Valda e Varone. Gli altri cinquantuno sono aperti lunedì, mercoledì e venerdì.
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