Trentino, Corriere del Trentino, Il T – 10 novembre 2022
Poveri senza casa, Battaiola: «Troppi affitti turistici illegali». I sindacati: «Serve un contributo straordinario per la locazione»
Mentre i poveri che si rivolgono alla Caritas continuano ad aumentare – negli ultimi quattro anni sono raddoppiati arrivando a 4.429 – l’economia è così «tanto ingorda – è stato il richiamo del vescovo di Trento Lauro Tisi – che non si accorge che fa un danno pure a se stessa: le nostre valli ricche di turismo riservano le case solo a chi può pagare cifre folli». Oppure solo ai turisti. «L’economia che sfugge alle norme diventa irrispettosa della sostenibilità sociale», rilancia il presidente degli albergatori trentini Gianni Battaiola, che punta il dito contro quei proprietari che affittano le abitazioni per uso turistico senza pagare le tasse che paga una normale impresa. I sindacati, invece, di fronte ai dati preoccupanti della Caritas chiedono «più sostegni alle famiglie e agli anziani per evitare tsunami sociale».
Il monito lanciato dal vescovo è stato netto: «La povertà è un problema di cui deve farsi carico tutta la società, dalla politica all’economia, fino ai singoli individui, facendo rete e dando risposte concrete, non di facciata». Risposte concrete
sono richieste in tutte quelle zone turistiche in cui i normali cittadini – «il medico condotto, il cameriere, l’infermiere, il barista e tutti coloro che assicurano servizi alla comunità» – non riescono ad avere una casa: o perché i prezzi sono troppo alti oppure perché gli appartamenti sono riservati ai turisti. «Il fenomeno della vacanza in appartamento – spiega
Battaiola, alla guida dell’Associazione degli albergatori e delle imprese turistiche (Asat) del Trentino – è in continua crescita e dev’essere regolamentato, ma questo non sempre avviene. Sono pochi quelli che hanno il Cipat». Ossia il codice identificativo turistico provinciale che semplifica l’attività di vigilanza e i controlli da parte delle autorità competenti. «Il problema è il sommerso che droga il mercato, creando storture», aggiunge il presidente degli albergatori. Che si riferisce in particolare a quei proprietari che offrono fino a 10 appartamenti sulle piattaforme online senza avere, formalmente, un’attività economica. E che per questo trovano più conveniente affittare la casa ai turisti invece che ai residenti. «Non tutti agiscono in questo modo, ma c’è una grande fetta che si muove nell’ombra», conclude Battaiola. «Purtroppo la pandemia – aggiungono i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, in ordine Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – ha messo in ginocchio molti settori centrali per la nostra economia come il
turismo e la ripresa che è seguita in molti casi non ha tenuto il passo con l’impennata dei prezzi. Così ci sono persone in situazione di grave marginalità sociale, senza un’occupazione, ma ci sono anche tante famiglie dove gli adulti hanno un’occupazione, ma i salari non sono sufficienti per pagare gli affitti o le spese del mutuo, per fare fronte alla spesa alimentare». E il quadro rischia di aggravarsi nei prossimi mesi quando i costi delle bollette di luce e gas saranno ancora più pesanti e c’è il timore che le aziende, a causa dell’aumento dei costi, riducano o fermino le produzioni ricorrendo alla cassa integrazione. «Per questo è urgente fin da subito rifinanziare ed adeguare il contributo integrativo provinciale alla cassa integrazione», dicono i tre segretari. Allo stesso tempo la prossima manovra finanziaria «dovrà contenere stanziamenti adeguati per aiutare le famiglie. Quanto previsto ad oggi è insufficiente rispetto all’onda che si dovrà gestire – insistono – Serve adeguare l’indicatore Icef all’inflazione per rivalutare le misure di sostegno».
E sul capitolo casa le tre sigle incalzano la giunta e Itea: «I tempi lunghissimi per ristrutturare un alloggio pubblico sono inaccettabili e offendono le tante famiglie in attesa di una casa o con uno sfratto pendente». Dai sindacati arriva anche la richiesta di un contributo straordinario per l’affitto sul libero mercato, proprio per sostenere le famiglie in difficoltà.
Scarica il pdf: TRENTINO, CORRIERE, IL T poverta ART 101122
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