06 giugno 2019 – Trentino
«Precari dell’accoglienza, subito il tavolo»
Entro quindici giorni il governo provinciale formerà l’atteso tavolo operativo che affronterà il problema occupazionale relativo agli addetti rimasti senza lavoro nel settore dell’accoglienza agli immigrati.
È il risultato raggiunto ieri al termine dell’incontro a palazzo della Regione chiesto dai sindacati e promosso dal presidente Walter Kaswalder. «Il lavoro è sempre lavoro ha detto Spinelli escludendo la volontà di non occuparsi di chi ha lavorato attorno alla permanenza degli immigrati stranieri. L’Agenzia del Lavoro è pronta a ragionare e possiamo metterci a ricercare assieme – un po’ sul modello del caso Sait possibili, nuovi sbocchi occupazionali, magari non nello stesso settore dell’accoglienza, che risente inevitabilmente dell’oggettivo calo del numero di ingressi nel nostro Paese». I sindacalisti, dal canto loro, hanno chiesto un piano di riqualificazione e misure di ricollocamento, esattamente come nelle altre crisi, tipo la Mercatone Uno di questi giorni. C’è in ballo il destino di decine e decine di persone che hanno lavorato fedelmente per la pubblica amministrazione. «Non ci sono solo lavoratori licenziati, c’è anche un indotto che ne risente e ci sono lavoratori colpiti da demansionamento e dequalificazione. Si sta colpendo il territorio trentino, perché molti dei lavoratori in questione non operano a Trento, ma nella valli, ragione per la quale sono anche più distribuiti e meno visibili».
Dai consiglieri presenti è arrivato l’appello a gestire in modo congiunto l’emergenza, mentre dal canto loro anche i lavoratori sono voluti intervenire. Anna Brugnoli, ex Cinformi ha spiegato che ci sono 13 o 14 soggetti diversi che lavorano in questo settore, per cui il quadro è frastagliato. Molti sono contratti a termine, ci sono insegnanti di italiano, operatori legali, formatori. Gli addetti rimasti a casa sono tanti.
Ermanno Ferrari della Residenza Fersina di Trento ha concluso: «Stiamo vivendo una fase di profonda precarietà e di confusione dei ruoli. L’altro giorno sono venuti tra l’altro imprenditori agricoli nonesi per cercare raccoglitori tra i nostri ospiti, ma non è stato possibile assegnare alcuno».
È il risultato raggiunto ieri al termine dell’incontro a palazzo della Regione chiesto dai sindacati e promosso dal presidente Walter Kaswalder. «Il lavoro è sempre lavoro ha detto Spinelli escludendo la volontà di non occuparsi di chi ha lavorato attorno alla permanenza degli immigrati stranieri. L’Agenzia del Lavoro è pronta a ragionare e possiamo metterci a ricercare assieme – un po’ sul modello del caso Sait possibili, nuovi sbocchi occupazionali, magari non nello stesso settore dell’accoglienza, che risente inevitabilmente dell’oggettivo calo del numero di ingressi nel nostro Paese». I sindacalisti, dal canto loro, hanno chiesto un piano di riqualificazione e misure di ricollocamento, esattamente come nelle altre crisi, tipo la Mercatone Uno di questi giorni. C’è in ballo il destino di decine e decine di persone che hanno lavorato fedelmente per la pubblica amministrazione. «Non ci sono solo lavoratori licenziati, c’è anche un indotto che ne risente e ci sono lavoratori colpiti da demansionamento e dequalificazione. Si sta colpendo il territorio trentino, perché molti dei lavoratori in questione non operano a Trento, ma nella valli, ragione per la quale sono anche più distribuiti e meno visibili».
Dai consiglieri presenti è arrivato l’appello a gestire in modo congiunto l’emergenza, mentre dal canto loro anche i lavoratori sono voluti intervenire. Anna Brugnoli, ex Cinformi ha spiegato che ci sono 13 o 14 soggetti diversi che lavorano in questo settore, per cui il quadro è frastagliato. Molti sono contratti a termine, ci sono insegnanti di italiano, operatori legali, formatori. Gli addetti rimasti a casa sono tanti.
Ermanno Ferrari della Residenza Fersina di Trento ha concluso: «Stiamo vivendo una fase di profonda precarietà e di confusione dei ruoli. L’altro giorno sono venuti tra l’altro imprenditori agricoli nonesi per cercare raccoglitori tra i nostri ospiti, ma non è stato possibile assegnare alcuno».
Scarica il pdf: accoglienza ART 060619
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