Premio ai lavoratori per Covid-19. “Servono risorse nuove. No al gioco delle tre carte

Cgil Cisl Uil: giusto riconoscere il gigantesco impegno di queste lavoratrici e lavoratori. Ma non prendiamoci in giro spostando poste di bilancio

 

“Condividiamo la necessità che la Giunta provinciale finalmente riconosca l’enorme sforzo compiuto da tutto il personale sanitario e non sanitario coinvolto in questa drammatica emergenza. Non possiamo accettare però che premiare i dipendenti della sanità trentina si trasformi nel gioco delle tre carte in cui i soldi scompaiono da una parte per riapparire dall’altra: non si possono premiare i lavoratori mettendo nelle loro tasche dei soldi che un attimo prima la Provincia ha sfilato dal loro portafoglio. Le cose devono essere chiare fino in fondo: i 15 milioni di euro che il presidente Fugatti ha promesso devono essere risorse fresche, nuovi stanziamenti sul bilancio provinciale, non soldi spostati dalle voci di bilancio dei contratti della sanità, o peggio presi dal fondo straordinario dell’Azienda sanitaria che al momento non li ha nel suo bilancio”. Lo dicono i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti commentando l’annuncio del presidente Fugatti. E incalzano: la giunta provinciale stanzi nuove risorse ad hoc per il premio ai sanitari.
“Ad oggi i soldi non ci sono – proseguono i sindacalisti -. E temiamo che questi milioni di euro siano molto probabilmente risorse già stanziate per finanziare i contratti dei trienni passati che andrebbero comunque a tutto il personale dell’Azienda, dai sanitari agli amministrativi ai tecnici, e che i dipendenti attendono da anni. Ma così sarebbe una beffa. Non ci si può “far belli” agli occhi dell’opinione pubblica dicendo mezze verità e facendo demagogia. I lavoratori non ci stanno a farsi prendere in giro. Dunque esigiamo chiarezza e siamo pronti con le nostre categorie del comparto pubblico ad aprire un confronto trasparente sul riconoscimento di questo premio”.
I tre segretari insistono ancora una volta sulla necessità di avere uno sguardo più ampio e non divisivo sulla gestione dell’emergenza. “Anche la manovra Fugatti-Spinelli è stata costruita sulla contrapposizione tra parti della nostra comunità, tra imprese e lavoratori. Siamo convinti invece che, soprattutto in questa gigantesca emergenza, la politica debba fare ogni sforzo possibile per tenere insieme tutti i pezzi della nostra società e permettere al Trentino di risalire. Anche a scapito di qualche tornaconto elettorale”.