4 novembre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

 «PrestO, per ora è un fallimento Strumento ok, ma va corretto»

Alotti:«Dopo i voucher parte del lavoro è tornata nel limbo del sommerso»

Il ridimensionamento dei nuovi voucher trascina un forte incremento nel 2017 dei contratti a tempo determinato, della somministrazione di lavoro (+20,4%) e, in particolare, dei contratti a chiamata (+124,7%). Lo spiega il segretario della Uil del Trentino Walter Alotti. Il segretario aggiunge, però che « certamente, però, una parte dei “vecchi voucher” è tornata nel sommerso». Analizzando i dati nazionali INPS sul PrestO (il nuovo istituto contrattuale che sostituisce i “voucher”) a tre mesi dalla sua attivazione avvenuta nel luglio scorso, emerge che a livello nazionale, per ora, sono stati coinvolti circa 17 mila lavoratori, 8 mila famiglie e 24 mila imprese per un valore di circa 12 milioni di euro versati. Il monitoraggio dell’Inps uscito a metà ottobre rileva 49 mila utenti registrati tra le due forme del PrestO, cioè quella del ‘Libretto famiglia’ (la tipologia di contratto occasionale riservata alle famiglie e alle persone fisiche non nell’esercizio di attività di impresa) e quella del ‘contratto di presentazione occasionale’. Considerando il rapporto medio tra il valore di 10 euro per ora di lavoro, si parla di circa 1,2 milioni di ore per 3 mesi. La proiezione annua si attesta intorno ai 5 milioni di ore, pari a quelle registrate dai vecchi voucher nel 2016 nella sola Regione Trentino Alto Adige (2 milioni a Trento e 3,8 a Bolzano). Si tratta, evidentemente, di numeri che impallidiscono di fronte agli oltre 36 milioni di buoni venduti nei mesi di luglio, agosto e settembre 2016.

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