25 febbraio 2021 – l’Adige
Prevenzione. «Aumentare il sequenziamento». Lo chiede il sindacato.
I sindacati chiedono di non sottovalutare l’andamento della pandemia, mentre il consigliere provinciale di Futura, Paolo Zanella, vuole un cambio di passo della giunta, sia nella campagna vaccinale sia nella caccia alle varianti.
Cgil, Cisl e Uil, lette le dichiarazioni del direttore sanitario e direttore del dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria, Antonio Ferro, che al Corriere del Trentino ha riferito di «dati del contagio sostanzialmente stabili e di più umiltà da parte di chi fa studi e previsioni sull’andamento della pandemia», hanno voluto replicare con fermezza. «In quelle dichiarazioni traspare il rischio di una sottovalutazione della situazione attuale nell’evoluzione della pandemia. Confidiamo che non sia così. Negli ultimi giorni infatti i dati dei contagi e delle ospedalizzazioni stanno peggiorando costantemente e non si può quindi dire semplicemente che non si può prevedere cosa accadrà. Condividiamo invece le preoccupazioni del presidente Fugatti in ordine al peggioramento dei dati dell’epidemia in Trentino».
I segretari di Cgil, Csil e Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti proseguono: «L’attenzione va mantenuta altissima, anche in considerazione della diffusione delle varianti anche sul nostro territorio. A nostro modo di vedere, va seguito alla lettera il consiglio del presidente dell’Aifa, il virologo Giorgio Palù, il quale predica l’aumento della sorveglianza e delle misure di contenimento, grazie a restrizioni che limitino gli assembramenti, gli spostamenti, i trasporti, le attività pubbliche, proprio per evitare lockdown troppo rigidi ed estesi. Non deve ripetersi quanto abbiamo visto accadere a novembre in Trentino quando i dati ufficiali raccontavano una storia molto diversa dalla realtà dei reparti ospedalieri e sul territorio e il livello del contagio ha raggiunto livelli davvero insostenibili. Serve quindi aumentare il perimetro del tracciamento dei casi positivi e il loro sequenziamento alla ricerca delle varianti, potenziando il numero di tamponi molecolari che oggi sono arrivati ad un
livello minimo. Il pericolo che la maggiore contagiosità delle varianti porti ad un aumento rapido della pressione sugli ospedali resta altissimo. Dobbiamo quindi agire per tempo in attesa di poter disporre dei quantitativi sufficienti di dosi di vaccino per immunizzare il maggior numero di persone, a partire da quelle più suscettibili». Passando invece alla politica, Paolo Zanella è come sempre attentissimo a tutto ciò che riguarda il Covid: «La Provincia, che in virtù dell’Autonomia dovrebbe fare meglio del resto del Paese, sta gestendo questa pandemia con serie difficoltà. La situazione non è facile da governare, è evidente, ma qui mancano visione ed elementari capacità organizzative».
L’esponente di Futura parte dalla campagna vaccinale, che definisce «arenata». E spiega, anticipando la soluzione che verrà annunciata qualche ora dopo dal presidente Fugatti: «Come si può pensare di sovraccaricare i medici di base, senza supporto organizzativo e strutture adeguate per vaccinare il personale docente? Inutile recriminare che non arrivano le dosi di vaccino concordate, se migliaia sono ferme nei frigoriferi dell’Azienda sanitaria perché non siamo in grado di somministrarle. Si aprano centri vaccinali e si assegni personale dedicato. Sono attive graduatorie di infermieri, cosa si aspetta ad assumerli per questo compito: è o non è una priorità vaccinare? E poi si organizzino con un minimo di criterio i calendari vaccinali: è paradossale che gli ultra ottantenni abbiano dovuto prenotare online e gli insegnanti stiano aspettando “in grazia” la chiamata del medico di base (sempre che abbia aderito alla campagna). Basterebbe un minimo di senso pratico». Sulle varianti che compaiono praticamente in tutta Italia, tranne in Trentino, Zanella vuole un’accelerazione: «È prioritario capire la diffusione delle varianti virali sul territorio per tracciarle e capirne la diffusione e quindi le tendenze di sviluppo dell’epidemia. Il 29 gennaio scorso la Giunta ha deliberato di affidare all’Istituto Zootecnico Sperimentale delle Venezie il Walter Alotti (Uil), Andrea Grosselli (Cgil) e Michele Bezzi (Cisl) sequenziamento genomico, ma ad oggi non vi è ancora notizia della presenza di varianti sul nostro territorio. I tempi di sequenziamento per definire il tipo di varianti sono sì lunghi, ma almeno i dati sulla percentuale di virus mutati dovrebbero esserci. Ad oggi nessun dato in merito è stato comunicato: non si sa ancora nulla o la trasparenza resta ancora un optional? Forse avrebbe senso riattivare in supporto anche la Fondazione Mach e attrezzarsi per quando arriveranno i test rapidi per l’individuazione delle varianti, se non vogliamo finire come con i tamponi salivari, annunciati a novembre e ancora in fase di sperimentazione».
Scarica il pdf: ADIGE prevenzione ART 250221
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