30 luglio 2018

Previdenza complementare, non si cambi la legge senza i sindacati

Per Cgil Cisl Uil del Trentino inopportuna un’approvazione a fine legislatura senza la condivisione con le parti sociali

 

Sospendere la modifica della legge regionale 3/1997 sulla previdenza complementare, all’ordine del giorno del consiglio regionale in questa ultima seduta prima della pausa estiva. Lo chiedono Cgil Cisl Uil del Trentino che in questi mesi hanno partecipato al confronto sulle modifiche da apportare alla norma e ritengono soddisfacenti alcune delle novità introdotte. Allo stesso tempo, però, per le tre confederazioni su altri aspetti non c’è stata piena condivisione e il confronto non è arrivato a sintesi. E’ il caso dei lavoratori e delle lavoratrici occupate in Trentino Alto Adige ma residenti fuori regione: nonostante le richieste dei sindacati la legge non copre attraverso Pensplan questi lavoratori che pure hanno il diritto e possono iscriversi al fondo regionale Laborfonds. “Pur rispettando la sovranità dell’Aula – dichiarano i tre segretari generali Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti – chiediamo di riflettere sull’opportunità di approvare la legge agli sgoccioli di questa legislatura, senza il consenso delle parti sociali. Una scelta che dal nostro punto di vista creerebbe una discontinuità negativa rispetto al metodo di condivisione delle scelte che caratterizza il nostro territorio e che ha contraddistinto tutta questa legislatura provinciale in tema di lavoro e welfare. Un metodo che per noi deve valere per le politiche regionali in tema di assistenza e previdenza”.

p.la CGIL del Trentino

Il Segretario Generale

Franco Ianeselli

p.la CISL del Trentino

Il Segretario Generale

Lorenzo Pomini

p.la UIL del Trentino

Il Segretario Generale

Walter Alotti

Scarica il pdf: previdenza COM 300718