Prezzi. Ad aprile l’inflazione in Trentino al 8,1 per cento. Pesano alimentari e costi energetici. Cgil Cisl Uil preoccupati: si arresta il rallentamento del caro vita. Famiglie in difficoltà
Torna sopra l’8% l’inflazione in Trentino. L’Istat certifica per aprile un incremento dei prezzi dell’8,1% rispetto rispetto al 7,8 del mese precedente. In buona sostanza il rallentamento registrato nei primi mesi dell’anno si esaurisce. A trascinare nuovamente verso l’alto l’inflazione sono i costi legati a casa e bollette, in particolare quelli energetici che crescono del 16,5 e i costi dei beni alimentari dove si registra un aumento del 12,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+0,4% rispetto al mese scorso).
Un dato che preoccupa i sindacati consapevoli della pressione del caro vita sui redditi delle famiglie, in particolare con le minori capacità di spesa. “Per questa ragione abbiamo chiesto alla Giunta provinciale di varare dei provvedimenti a sostegno di lavoratori e pensionati con redditi medio bassi già nella variazione di bilancio – fanno notare i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -, ma purtroppo le nostre richieste sono rimaste in gran parte inascoltate sia per quanto riguarda l’indicizzazione delle misure di sostegno al reddito alle famiglie, sia sul piano delle politiche per la casa sia per il rinnovo dei contratti pubblici, su cui l’Esecutivo ha messo sul tavolo una somma una tantum del tutto insufficiente e ha allocato nei fondi di riserva una somma del tutto inadeguata per coprire un rinnovo secondo il tasso di inflazione Ipca depurato dai costi energetici”.
Di fronte a questa situazione, con i rinnovi contrattuali fermi, le misure di sostegno non adeguate al reale aumento del costo della vita e con una vera e propria emergenza abitativa per molte famiglie appare ancora più incomprensibile ai sindacati il dibattito sulle indennità dei consiglieri provinciali. “La timidezza, se non la reticenza, con cui si affronta il tema degli adeguamenti automatici all’inflazione delle indennità dei consiglieri provinciali appare assurda e fuori dalla realtà per chi fatica ad arrivare alla fine del mese e vede la propria busta paga sempre più inadeguata a fronteggiare l’aumento dei prezzi. Anche per questa ragione domani, insieme ai colleghi delle sigle sindacali altoatesine, ribadiremo al presidente del consiglio regionale e ai capigruppo la necessità di riformare la norma arrivando alla condivisione di una proposta che superi ogni indicizzazione al tasso d’inflazione, coerentemente con i criteri adottati per le retribuzioni di tutte le lavoratrici e i lavoratori”.
Trento, 16 maggio 2023
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