COMUNICATO STAMPA

01/08/2017

6° rapporto 2017 sulla cassa integrazione in             Trentino

(confronto tra 1° semestre 2017 e 2016)

 

PRIMO SEMESTRE 2017: IN TRENTINO LA CIG CALA DEL 17,8%, IN ITALIA DEL 44,3%

 

In Italia, nel primo semestre del 2017, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 191.368.755 ore di cassa integrazione, in discesa rispetto al primo semestre 2016 del 44,3%.

In Trentino la richiesta è stata di 1.522.681 ore, in calo del 17,8% (‐18,8% ordinaria, ‐64% straordinaria per riorganizzazione e crisi, +39,7% straordinaria per contratti di solidarietà, ‐97,8% deroga).

 

Nel primo semestre, la media mensile dei lavoratori trentini tutelati è di 1.492, con un calo di 322 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il Trentino è al 16° posto per richiesta di cassa integrazione, seguito da Sardegna, Alto Adige, Molise e Aosta.

 

SETTORI PRODUTTIVI

Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra i primi sei mesi del 2017 e del 2016, è stata la seguente: Industria ‐33,8%, Edilizia +20,7%, Artigianato ‐96,1%, Commercio ‐16,1%, Settori vari ‐100%, per un totale di ‐17,8%.

 

RAFFRONTO MENSILE

In Italia, a giugno sono state autorizzate 27.525.093 milioni di ore di cassa integrazione, con una diminuzione del 29,6%

rispetto al mese precedente.

 

Nella nostra provincia, nello stesso mese, la richiesta è stata di 174.045 ore, in discesa del 45,4% rispetto a maggio (-44,1% ordinaria, ‐46,7% straordinaria, nulla in deroga).

I lavoratori interessati sono stati 1.024, in calo di 852 unità rispetto al mese precedente.

 

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL TRENTO WALTER ALOTTI:

«I dati relativi al primo semestre dell’anno confermano la riduzione delle richieste di cassa integrazione in Trentino, peraltro in misura minore rispetto alla gran parte del resto d’Italia. Si tratta di un segnale comunque positivo, per un sistema produttivo che continua ad essere molto selettivo.

Per i tanti giovani che sperano di avere occasioni di lavoro e per i più anziani, magari alle prese con problemi di ricollocazione, sarà importante che le istituzioni siano in grado di mettere a punto un sistema di politiche attive in grado di far incontrare domanda e offerta. Particolare attenzione si pone anche al settore edile in cui rimane un forte utilizzo degli ammortizzatori sociali.»

 

Walter Alotti

Scarica il pdf: COM 010817 cassa integrazione