17 febbraio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Provincia, personale giù del 12% con quota 100.

L’allarme dei sindacati a Fugatti: «Serve un piano per non compromettere la qualità raggiunta»

Il rischio è che con la riforma di «quota 100» delle pensioni porti con sè una riduzione del 12% del personale pubblico. Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica lanciano l’allarme e chiedono un incontro al presidente della Provincia Maurizio Fugatti per valutare la tenuta della macchina provinciale e sbloccare il turn over.
«Oggi la pubblica amministrazione trentina si trova ai vertici a livello nazionale, ma si rischia di perdere in efficienza e qualità senza un’attenta valutazione dei fabbisogni», scrivono Luigi Diaspro (Fp Cgil), Beppe Pallanch (Cisl) e Gianni Tomasi (Uil). Le stime dei sindacati indicano che nel prossimo triennio si potrebbe assistere alla riduzione del 12% del personale. «Siamo estremamente preoccupati spiegano i sindacalisti serve un piano straordinario delle assunzioni per non compromettere i livelli raggiunti nel tempo. È necessario investire nel capitale umano e nel mentoring. Prevediamo l’uscita di professionisti esperti e formati, non si può pretendere che i giovani siano in grado di subentrare con le stesse competenze senza adeguata formazione e affiancamento».
Le parti sociali chiedono
una base di confronto in quanto si ipotizzano almeno 4 mila uscite dal mondo del lavoro tra i settori pubblici e privati. «Serve un piano spiegano per tutti i profili professionali. Si deve valorizzare il personale e aiutare i giovani a crescere e inserirsi sul mercato del lavoro».
Torna alla ribalta anche l’ipotesi di assumere circa 800 persone varato dall’ex giunta Rossi: «Serve mettere qualche punto fermo per ripartire e non farsi investire dagli eventi. Ci sono anche servizi molto delicati che richiedono un’attenta pianificazione, come il settore sanitario e quello dei servizi. E’ importante stabilizzare i precari e prevedere le assunzioni in modo concreto, senza tergiversare o aspettare che sia troppo tardi». Se Cgil, Cisl e Uil accolgono con favore la notizia di nuove assunzioni nei Centri per l’impiego trentini, sollecitano la giunta Fugatti ad effettuare un ragionamento complessivo sulle necessità in tutti i servizi pubblici del territorio: «Il blocco delle assunzioni concludono i sindacati attanaglia da anni le amministrazioni pubbliche. Il personale è ai minimi termini e questo mette in difficoltà in alcuni casi l’erogazione dei servizi. Restano inoltre in sospeso le questioni contrattuali che necessitano di risorse nuove per la ripartenza del tavolo negoziale. E’ urgente incontrarsi».

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