03 novembre 2021 – l’Adige

Pubblico impiego, aumenti solo dal 2022

Doccia fredda sul contratto del pubblico impiego. In un incontro informale e riservato, convocato ieri mattina in fretta e furia, il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, supportato dal direttore generale Paolo Nicoletti, ha comunicato ai sindacati che il rinnovo del contratto salterà il triennio 2019-2021 e gli aumenti previsti intorno al 4%, per un costo di circa 60 milioni di euro a regime, partiranno solo nel 2022-2024.
Per i tre anni rimasti scoperti i dipendenti pubblici trentini di tutte le categorie, compresi quelli della sanità, dovranno dunque accontentarsi della vacanza contrattuale, pari allo 0,7% (circa 10 milioni), che sarà integrata con una una tantum, la cui entità però ieri non è stata comunicata. All’incontro con il presidente della Provincia erano stati invitati solo i segretari generali delle tre confederazioni Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, i quali pensavano che si trattasse di un confronto per iniziare a parlare di Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e propedeutico all’incontro già fissato per oggi, in cui Fugatti presenterà alle parti sociali le linee guida della manovra finanziaria provinciale che la giunta sta predisponendo. Con loro sorpresa, dunque, invece di sentire le novità sui progetti del Pnrr e sugli investimenti per il 2022, i sindacati hanno ricevuto la comunicazione che i 60 milioni a regime nel 2022 per il rinnovo del contratto del pubblico impiego sono già troppi.
E che la Provincia non può permettersi di destinare gran parte dei 120 milioni di euro, che è riuscita a contrattare con lo Stato nel nuovo patto finanziario appena siglato, solo per i dipendenti pubblici.
Secondo i calcoli degli uffici provinciali, infatti, l’aumento contrattuale del 4,1%, come richiesto dai sindacati, non può essere fatto partire dal 2019 perché si mangerebbe da solo le maggiori risorse pari a 120 milioni di euro l’anno dal 2022 su cui ora la Provincia può contare grazie alla riduzione del 20% del concorso richiesto dallo Stato per il risanamento dei conti pubblici, nonché le restituzioni delle riserve all’erario e gli arretrati riconosciuti sul gettito relativo al gioco d’azzardo. Che il pubblico impiego da solo possa drenare così tanti fondi negoziati così faticosamente con il Governo evidentemente non è una cosa che il governatore Fugatti intende digerire. E ieri lo ha detto apertis verbis ai sindacati avvertendoli in anticipo delle sue intenzioni.
Nell’incontro di ieri c’è stata solo la comunicazione e non c’è stato il tempo di discutere, ma per Cgil, Cisl e Uil è evidente che quanto prospettato dal presidente della Provincia è inaccettabile e soprattutto disattende a quanto previsto dal protocollo d’intesa firmato dallo stesso Fugatti con i sindacati a gennaio del 2020 in cui si prevedeva appunto un aumento lordo, per il triennio 2019-’20-’21, del 4,1%, pari a 67 milioni per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Ora si propone di “saltare” quel triennio e fare partire il rinnovo dal prossimo 2022-2024.
«Siamo basiti. I dipendenti pubblici trentini sarebbero gli unici in Italia a non avere l’aumento contrattuale. Fugatti si rimangia il protocollo che lui stesso ha firmato» sibilano increduli i sindacati, delusi soprattutto dal fatto di aver constatato come non vi sia da parte della Provincia nessuna volontà di discuterne.Il contratto del pubblico impiego in Trentino interessa circa 35 mila addetti di tutti i comparti: autonomie locali (Provincia, enti strumentali, Comuni e Comunità di valle, Apsp-Rsa), sanità, scuola e ricerca.
I sindacati di categoria la settimana scorsa hanno portato i dipendenti pubblici in piazza per protestare sotto il palazzo della Provincia, sollecitando il rinnovo di un contratto lasciato a bagno maria ormai da troppo tempo.
Il presidente Fugatti aveva disertato l’incontro con i lavoratori, ma poi -siglato il nuovo patto con Roma -aveva annunciato di aver trovato i soldi. Ma le sorprese non erano finite.

 

Scarica il pdf: ADIGE Pubblico ART 031121