01 dicembre 2021 – Trentino, Corriere del Trentino
«Pubblico impiego, in Trentino i dipendenti meno pagati d’Italia»
Presidio dei sindacati, che scrivono ai consiglieri: «Situazione vergognosa e inammissibile»
TRENTO Non solo pronti a presidiare il consiglio provinciale quando discuterà la manovra finanziaria ma pronti anche allo sciopero se la giunta non dovesse cambiare idea sul rinnovo contrattuale del pubblico impiego.
I sindacati di categoria sono scesi in piazza anche ieri, con una lettera ai consiglieri provinciali che suona come l’ultima campana prima della mobilitazione generale: «Volete assumervi le vostre responsabilità?». Il punto è ancora quello del contratto: «Avevano detto no, che non c’erano i soldi. Poi sì perché da Roma erano arrivate le risorse», ricordano Cgil, Cisl, Uil ma anche Fenalt, Nursing-Up e Satos. «Ma era un bluff, perché Fugatti vuole usare quelle risorse per il prossimo contratto, saltando un giro». Infatti il rinnovo è triennale e l’aumento per cui da oltre un anno stanno battagliando i sindacati è per il contratto 2019-2021: «Saltando un giro siamo gli unici in Italia a non aver rinnovato il contratto che scade il 31 dicembre. Ma non solo — spiegano i sindacalisti — perché in tutto il resto del Paese si sta già ragionando sul prossimo rinnovo. La beffa è che altrove si parte a negoziare da quest’ultimo rinnovo, mentre noi partiamo già svantaggiati perché ci dovremo basare sul vecchio contratto». E si concretizzerebbe quello che tutte le sigle definiscono un qualcosa di «vergognoso, incredibile, inammissibile per una Provincia autonoma che sul pubblico impiego ha una delega specifica»: «Saremo i pubblici dipendenti pagati meno in tutta la nazione». Anche i sanitari — oltre che il personale docente, gli amministrativi, i dipendenti delle amministrazioni — «anche quelli definiti eroi durante la pandemia, che per Fugatti dovrebbero assumersi delle responsabilità»: «Ma quali? Il rinnovo contrattuale è un diritto, e che non si dica che mancano risorse, perché il bilancio della Provincia non è mai stato così florido». I sindacati ribadiscono la decisione di interrompere ogni rapporto sindacale con la Provincia, e ricordano che «il governo nazionale sta rinnovando i contratti pubblici con aumenti medi del 4,07%»: «Il Trentino, primo in Italia per qualità della pubblica amministrazione, stavolta è ultimo. Quando Fugatti dice di aver stanziato 260 milioni per i contratti pubblici dice mezza verità che equivale ad una bugia: omette di dire che quelle risorse sono per il triennio 2022-2024 e quindi sta ratificando il blocco del triennio 2019-2021, con perdita di retribuzione non più recuperabile, contribuzione previdenziale e di arretrati». I sindacati lanciano l’ultimatum: «Il 16 dicembre sarà sciopero di tutti i lavoratori pubblici, e dal 4 dicembre stop agli straordinari. Un fatto enorme, gravissimo, mai visto prima nella storia della nostra Autonomia, di cui il Fugatti e la sua giunta non potranno andar fieri».
Si dice «dispiaciuto» il dg dell’Azienda Antonio Ferro, che ieri aveva convocato un nuovo incontro con i sindacati e si è trovato da solo. «In momenti come questi, dove vanno in trincea anche i generali, è assennato lavorare per il bene della popolazione». Ferro apre al dialogo, ma prende tempo: «Dopo il 9 dicembre potranno fare tutte le rivendicazioni sindacali, ma ora non è un bel segnale che si facciano le barricate a favore del virus».
Scarica il pdf: Pubblico ART 011221 3
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