Corriere del Trentino, Il T – 12 giugno 2024

Pubblico impiego, vertice Fugatti-sindacati «Aumenti ai dipendenti a partire dal 2025»

TRENTO – «Abbiamo deciso di dare mandato alle nostre strutture tecniche di aprire da subito il tavolo di trattativa sindacale sul rinnovo contrattuale 2025-27 del comparto pubblico provinciale. Con questo obiettivo metteremo le risorse già nella manovra di assestamento di luglio, per garantire gli aumenti ai dipendenti dal 2025». Lo ha annunciato ieri il presidente della Provincia Maurizio Fugatti nell’incontro con i rappresentanti sindacali per presentare la strategia provinciale di legislatura.

Parlano di «sfida epocale» Andrea Bassetti (Uil Fpl) e Giuseppe Pallanch (Cisl Fp). «Noi — proseguono — ci siamo, ricordando alla giunta che non faremo sconti come parti confederali per quanto da sempre fatto, ma nell’obiettivo di trovare una strategia comune per dare risposte alle lavoratrici e lavoratori della Provincia ed enti strumentali, comuni e Comunità di Valle e Apsp, nella piena valorizzazione del comparto autonomie locali». «Rinnovare il contratto collettivo alla scadenza e non anni dopo come normalmente accade sarebbe un fatto nuovo da salutare con estremo favore» aggiunge Luigi Diaspro (Fp Cgil). «A condizione — precisa – che si chiuda il pregresso triennio 2022-2024.

Gli aumenti in vista per il triennio 2025-2027 interesseranno i 39 mila dipendenti del comparto provinciale. Lo ha assicurato ieri mattina il presidente della Provincia Maurizio Fugatti in un incontro con i segretari dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e con i rappresentanti del pubblico impiego. Fugatti ha spiegato che il gelo salariale con gli stipendi fermi ormai da troppi anni è, come aveva già affermato nelle scorse settimane, da affrontare e risolvere. Per questo, ha assicurato, nelle prossime settimane sarà preparata una proposta ai sindacati per il prossimo triennio con la copertura finanziaria che sarà inserita già nell’assestamento di bilancio che sarà discusso a luglio in consiglio provinciale. «Il tema del livello adeguato dei salari, che vale sia per il privato che per il pubblico, è certamente una delle priorità per la competitività del Trentino. Per questo come Giunta abbiamo deciso di dare mandato alle nostre strutture tecniche di aprire da subito il tavolo di trattativa sindacale sul rinnovo contrattuale 2025-27 del comparto pubblico provinciale. Nella convinzione che sia un corretto esercizio delle competenze dell’Autonomia riguardo all’importanza del riconoscimento a lavoratrici e lavoratori. Con questo obiettivo metteremo le risorse già nella manovra di assestamento di luglio, per garantire gli aumenti ai dipendenti dal 2025. Si tratta di uno sforzo non indifferente da parte dell’esecutivo, per il quale chiediamo la giusta attenzione: in gioco c’è l’attrattività del sistema trentino che sempre più in futuro si dovrà autosostenere anche dal punto di vista del bilancio provinciale», ha detto Fugatti al termine dell’incontro.

Nel dibattito, i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Fenalt assieme ai segretari di categoria hanno portato all’attenzione tutti i temi ritenuti più urgenti e importanti per il tessuto occupazione e sociale trentino, ovvero il livello dei salari e il divario con l’Alto Adige, l’accessibilità alla casa e le difficoltà nel reperire gli alloggi, quelle per l’incrocio tra necessità delle aziende e offerta del mondo del lavoro sul tema della manodopera e del reperimento di risorse qualificate e formate da altri territori e dall’estero. Ancora l’occupazione giovanile e femminile, le politiche di conciliazione, senza dimenticare il ruolo del comparto pubblico provinciale come fattore di crescita della comunità, nonché l’ampio capitolo della sanità e delle strutture di assistenza.

All’incontro erano presenti anche i segretari della funzione pubblica delle varie sigle. Giuseppe Pallanch della Cisl e Andrea Bassetti della Uil, che avevano firmato il protocollo del luglio 2023 che aveva portato a un aumento medio dell’8,17%, hanno detto di voler accettare la sfida e di voler vedere la proposta della Provincia: «Noi ci siamo messi nell’ottica dell’ascolto per le prossime sfide della strategia Provinciale di questa Giunta, con impegno a continuare nella coerenza del passato con apertura già da subito del rinnovo del contratto 2025-2027, individuando le risorse necessarie già in Legge d’Assestamento. Siamo pronti ad accettare la sfida e siamo da subito disponibili a sederci nuovamente ai tavoli contrattuali per vedere ultimati gli accordi all’attenzione per il rinnovo del contratto per il triennio 2022/2024. Chiediamo anche che si pensi a revisione dell’ordinamento professionale». Positivo, ma più guardingo Luigi Diaspro della Cgil: «Rinnovare il contratto collettivo di lavoro alla scadenza (31/12/2024) e non anni dopo, come normalmente accade, sarebbe un fatto nuovo da salutare con estremo favore. A condizione tuttavia che si chiuda il pregresso triennio 22/24, per il quale siamo ancora in campo per l’adeguamento delle risorse, insufficienti, che sono state sinora stanziate. In caso contrario si renderebbe definitivo il gap tra il 6,31% sinora erogato e il 15,4% dell’indice IPCA. Occorre quindi dare seguito anche agli impegni assunti dallo stesso Presidente Fugatti sulla necessità di una verifica dello scostamento tra quanto stanziato per il CCPL 22/24 e l’inflazione reale e prevedere risorse aggiuntive, a partire proprio dall’assestamento di bilancio. Inoltre, abbiamo fatto presente al Presidente come siano tuttora necessarie risorse per la revisione degli ordinamenti professionali».

 

 

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