24 luglio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino
«Quei tagli alla cooperazione sono un atto di irresponsabilità»
La manifestazione. Le 53 realtà della rete trentina chiedono alla giunta di mantenere lo 0,25% del bilancio
per la cooperazione. Sostegno dalle opposizioni e dai sindacati: «Tagliando anche il Trentino perde un’occasione»
Un mappamondo gonfiabile che rotola per terra, un manifesto con la stampa del diagramma a torta che riporta la fettina destinata alla cooperazione internazionale del bilancio dell’intera Provincia: «Per i trentini il 99,75%, per tutti gli altri lo 0,25». Il presidio di Farete, la rete delle Organizzazioni di cooperazione internazionale, si è tenuto ieri in piazza Dante, in contemporanea con l’inizio della discussione dell’assestamento di bilancio in Consiglio provinciale. Tante persone, molti operatori e rappresentanti delle associazioni impegnate nel settore che hanno voluto manifestare la contrarietà alla decisione della giunta di tagliare le risorse. Quella percentuale «irrisoria» dello 0,25% non sarà più un vincolo da dover rispettare e il timore è che molti dei progetti di aiuto ai Paesi in via di sviluppo possano saltare.
Preoccupato anche Luigi Panizza, ex assessore provinciale, esponente storico del Partito autonomista: «In questa piazza ci sono persone che non hanno alcuna ambizione se non quella di fare del bene agli altri. Sono stato 5 anni in questo palazzo, con ruoli importanti di amministratore — ricorda ai presenti — e poi ho voluto dedicarmi al volontariato in Africa. Da 17 anni mi occupo di cooperazione internazionale, ho fatto 37 viaggi».
Panizza si rivolge direttamente ai politici chiamati a votare l’assestamento di bilancio con un accorato appello: «Ve lo dico da ex amministratore, da politico, da cooperatore, ve lo chiedo da amico, con il cuore: non tagliate i finanziamenti allo cooperazione perché state per compiere un atto di grande irresponsabilità. Questo taglio significa bambini abbandonati, mamme che piangono, giovani senza lavoro, figli senza istruzione, terra non coltivata. Vuol dire povertà e miseria».
Alla manifestazione anche Franco Ianeselli, segretario generale della Cgil: «Siamo qui perché crediamo come voi nei valori di libertà, uguaglianza e giustizia sociale. Siamo qui perché è giusto scegliere da che parte stare. È una questione di valori». Ianeselli spiega che la parte giusta è quella che propone «di aiutare le persone che sono della nostra comunità, ma anche le persone di comunità vicine e lontane attraverso la cooperazione internazionale». A proposito della proposta della giunta Fugatti di destinare i risparmi su questo capitolo a persone disabili, il segretario della Cgil è «amareggiato»: «Capisco che si devono coprire i 120 milioni di tagli sulla sanità, i 35 milioni di euro di tasse aggiuntive sull’Irpef e l’effetto sulle casse provinciali della flat tax — osserva — ma non lo si faccia in modo cinico e volgare contrapponendo sempre il noi e il loro».
Duro l’intervento di Vincenzo Passerini: «Stiamo parlando dello 0,25% del bilancio provinciale, di una briciola di restituzione di un furto secolare che continua con lo sfruttamento, la schiavitù, la depredazione di risorse, la vendita di armi. Restituire una goccia di risorse significa anzitutto ricordare che questo mondo è fondato sull’ingiustizia, che ci sono popoli che vivono con i nostri avanzi».
Per Mario Cossali, presidente dellAnpi, la decisione di ridurre gli stanziamenti alla cooperazione internazionale «è una attacco al Trentino, alla sua coscienza di terra aperta»: «È un altro muro che si erige, che si aggiunge ai tanti già costruiti in questi pochi mesi».
Scarica il pdf: cooperazione ART 240719
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